• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31390

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

DDL LORENZIN

Ordini, Marazziti: testo 'aperto' ma rapida approvazione

Ordini, Marazziti: testo 'aperto' ma rapida approvazione
La disciplina sugli Ordini risale al Dopoguerra. Per il relatore Marazziti è "fuori dubbio l'esigenza di un ammodernamento". M5S annuncia emendamenti.

Il DDL Lorenzin, presentato a febbraio del 2014 dall'attuale Ministro della Salute, ha iniziato il dibattito a Montecitorio. Il testo in esame è quello licenziato dalla Commissione Affari Sociali e presentato all'Aula dal relatore Mario Marazziti (DES CD), il quale ha parlato di un testo "aperto" ma "da approvare rapidamente". Sulla stessa linea l'On Maria Amato (PD),che ha parlato di "ulteriore miglioramento emendativo", ma da approvare nei tempi residui della legislatura. Il provvedimento dovrà infatti tornare in Senato, avendo subito modifiche alla Camera.

Con riguardo agli Ordini professionali, Marazziti ha dichiarato che "lo sforzo fatto è stato quello di andare verso un maggiore consenso verso la loro azione- ha dichiarato Marazziti- rafforzandone la funzione pubblicistica senza intaccare l'impianto del Senato, ma attraverso indicazioni in sintonia, anche e molto, con il nostro tempo, che indicano la strada per una maggiore partecipazione degli iscritti e democraticità interna, al fine di rafforzare lo stesso ruolo positivo delle rappresentanze". Le innovazioni più significative sul testo approvato da Palazzo Madama sono state sintetizzate dallo stesso Marazziti. Data la diversa consistenza anche territoriale degli Ordini e per evitare aggravi amministrativi e finanziari, sono stati introdotti:
-la possibilità di ricorrere a forme di avvalimento o di associazione tra ordini per l'esercizio di funzioni di particolare rilevanza;
-la composizione del collegio di revisori dei conti;
-le modalità previste per lo svolgimento delle elezioni degli organi e il quorum per la validità delle elezioni medesime, come pure l'inserimento di un limite al numero dei mandati.

Sulle posizioni assunte dagli Ordini e dalla Fimmg- Secondo l'On Maria Amato, la riforma degli ordini ha tenuto conto "dell'accresciuta sensibilità nell'opinione pubblica e nella classe medica verso il rispetto dei principi di democrazia interna, di trasparenza e per rispondere a questi obiettivi è previsto un appropriato regime delle incompatibilità e un intervento sui limiti del mandato". Il testo "è costruito, ha aggiunto, su obiettivi di democrazia, trasparenza, rispetto della differenza di genere, con misure che con dispiacere abbiamo visto determinare posizioni di contrarietà, anche rigide, per esempio su quelle che si vogliono introdurre per assicurare la neutralità dei revisori contabili. Abbiamo colto preoccupazioni di importanti associazioni, anche ordinistiche, con cui, però, auspichiamo si ristabiliscano presto regolari canali di interlocuzione. È, però, ingeneroso il giudizio di ingerenza politica, a meno che non ci si riferisse ai principi che sostengono una maggiore democrazia e trasparenza"- ha aggiunto l'On Amato.

Secondo la Fimmg, il testo contiene "normative limitanti la rappresentatività e la libertà degli Ordini", al punto da dichiararsi pronta a "qualsiasi iniziativa di contrasto". Quanto alla Fnomceo, è stato minacciato il ritiro da tutti i tavoli istituzionali, con obiezioni al testo che la Fnovi ha dichiarato di appoggiare.

Critiche invece dal Movimento 5 Stelle. Secondo l'On Massimo Enrico Baroni "il provvedimento rimane sbagliato", pur rivendicando al proprio partito "la possibilità che la tassa di iscrizione all'albo sia diversificata tenuto conto dello stato occupazionale e reddituale degli iscritti". A proprio merito, il M5S rivendica anche l'ingresso di Revisori legali. Ma complessivamente il testo "è l'ennesima occasione perduta per dare un volto veramente moderno e democratico alla sanità italiana, ancora imbrigliata in corporativismi, poca trasparenza e per gli interessi di pochi". L'intervento del parlamentare lascia presagire l'intenzione del M5S di presentare emendamenti.