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PARERE DELLA XII COMMISSIONE

OGM, sì al potere di divieto. Zuffada si astiene. Proposta della Sen Cattaneo

OGM, sì al potere di divieto. Zuffada si astiene. Proposta della Sen Cattaneo
Sulla proposta di regolamento sull'uso di alimenti geneticamente modificati, la Comissione Sanità del Senato ha espresso osservazioni favorevoli con rilievi.
Per il relatore Amedeo Bianco - estensore del parere approvato il 4 giugno scorso- sulla proposta di regolamento europeo si possono formulare "osservazioni complessivamente favorevoli", in quanto è "conforme al principio di sussidiarietà", dal momento che essa" amplia il ventaglio di motivi in base ai quali gli Stati membri possono adottare misure per limitare o vietare sul proprio territorio (opting-out) l'impiego di OGM e di alimenti e mangimi geneticamente modificati".

Il parere approvato dalla XII Commissione contiene due specifici rilievi attinenti ai tempi di attuazione:

1. occorre valutare la congruità della proposta nella parte in cui essa stabilisce che, in caso di esercizio della facoltà di opting-out, gli Stati membri debbano prevedere un periodo ragionevole durante il quale si possano esaurire le scorte esistenti dei prodotti che potevano essere lecitamente utilizzati in precedenza: la sussistenza di motivi "imperativi", che giustifica l'adozione delle misure di limitazione o divieto da parte del singolo Stato, potrebbe in alcuni casi ostare alla concessione del periodo di tolleranza in questione;
2. analogamente, occorre valutare la congruità della proposta in riferimento al termine dilatorio di tre mesi per l'adozione o l'attuazione delle misure di divieto o limitazione da parte degli Stati membri posto che potrebbero sussistere motivi "imperativi" tali da far apparire necessaria la immediata operatività delle misure.

Per la 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato "è comunque essenziale lo sviluppo della ricerca pubblica, pura ed osservazionale, relativamente agli effetti sulla salute umana ed animale, a medio e lungo termine, dell'uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati". Inoltre, "va valutata l'opportunità, da parte della Commissione Europea, di prevedere la tracciabilità della filiera produttiva e l'etichettatura degli alimenti contenenti OGM anche al di sotto dell'attuale "quota esente" dello 0,9 per cento, al solo fine di promuovere scelte consapevoli ed informate dei consumatori".

In sede di votazione si è astenuto il Senatore veterinario Sante Zuffada. Pur ritenendo comprensibili i richiami al principio di precauzione svolti in Commissione, Zuffada ha rimarcato che " l'ormai lunga esperienza di somministrazione di mangimi OGM non ha comportato ricadute pregiudizievoli sulla salute umana o animale". L'eventuale divieto di utilizzo di mangimi OGM, ha aggiunto "potrebbe creare problemi non trascurabili, legati al repentino mutamento di alimentazione degli animali e alla condizione di difficoltà in cui si verrebbero a trovare i produttori nazionali, con conseguente accrescimento delle importazioni di latte e carne dai Paesi dell'Europa orientale, nei quali notoriamente non si osservano standard qualitativi particolarmente elevati".
Il sen Zuffada ha quindi espresso "il convincimento che nel provvedimento in esame gli aspetti negativi prevalgano su quelli positivi".

Durante il dibattito, la senatrice Elena Cattaneo ha osservato che "da circa 15 anni il settore della ricerca soffre di carenza di finanziamenti e questa è la principale ragione della rilevata mancanza di sviluppo della letteratura scientifica sulle tematiche connesse all'impiego di OGM". Quanto al principio di precauzione, la parlamentare ricercatrice ritiene che esso sia "senz'altro importante ma che non possa essere utilizzato come uno strumento per paralizzare ogni iniziativa di ricerca in materia di OGM". E' quindi "senz'altro auspicabile l'effettuazione di studi analitici, che tuttavia dovrebbero concernere anche gli effetti potenzialmente nocivi delle agricolture di tipo tradizionale o biologico e dell'impiego di pesticidi".

"Se si esamina con attenzione e senza pregiudizio la lettura scientifica in materia, emerge da essa l'assenza di significative divisioni e la sussistenza di una posizione largamente prevalente di apertura verso l'impiego delle biotecnologie agrarie- ha aggiunto la senatrice giudicando la proposta di regolamento "una sorta di resa a posizioni di chiusura aprioristica agli OGM, non suffragate da solide basi scientifiche". Se si parte dal presupposto che l'impiego degli OGM è pericoloso "occorrerebbe vietarne tout court l'impiego"- ha evidenziato- mettendo però in gravissima difficoltà interi comparti produttivi, come quello zootecnico; in caso contrario, bisognerebbe evitare di introdurre un sistema farraginoso nel quale coesistono un'autorizzazione rilasciata in sede centrale e possibili misure di blocco adottate al livello del singolo Stato membro".

Quale via di uscita? Per la Senatrice Elena Cattaneo "sarebbe piuttosto preferibile, a suo giudizio, adottare una normativa che potenzi gli obblighi di trasparenza ed etichettatura, lasciando la scelta finale sull'uso di OGM a scelte libere e consapevoli del consumatore".

La scelta degli Stati Membri e le autorizzazioni di OGM in Europa- I poteri aggiuntivi concessi agli Stati membri dalla proposta di regolamento riguardano soltanto la possibilità di adottare misure per limitare o vietare l'uso sul loro territorio di OGM e di alimenti e mangimi geneticamente modificati autorizzati. Pertanto la proposta non pregiudica le condizioni procedurali e sostanziali dell'autorizzazione di OGM e di alimenti e mangimi geneticamente modificati di cui al regolamento (CE) n.1829/2003, che rimarranno valide per tutto il territorio dell'Unione.
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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1829/2003 per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare l'uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati sul loro territorio