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RAPPORTO WOAH

Antimicrobici negli animali: calo in tutto il mondo anche dei Cia

Antimicrobici negli animali: calo in tutto il mondo anche dei Cia
Nel mondo l’uso di antimicrobici negli animali è diminuito del 13%. Nuovo report Woah degli sforzi globali per preservarne l’efficacia. Crollano i Cia e l'uso auxinico.

Nel suo ruolo di autorità mondiale sulla salute animale, la World Organization for Animal Health (Woah) raccoglie dati e informazioni sull'uso di antimicrobici negli animali, in tutto il mondo. Il nuovo rapporto annuale, il settimo pubblicato sul sito ufficiale dell'Organizzazione, segnala i progressi nell'uso consapevole conseguiti  attraverso un uso razionale in medicina veterinaria.

I dati della riduzione- Quest'anno il rapporto segna una riduzione complessiva degli antimicrobici ad uso veterinario- su scala mondiale-  del 13%, un traguardo conseguito negli ultimi tre anni da 80 Paesi che - dal 2017 al 2019- hanno fornito dati sui consumi negli animali. L'uso antimicrobico è espresso in mg/kg di animale biomassa: nel mondo si è passati dai 111 mg/kg del 2017 ai 97 mg/kg del 2019.
Il risultato è particolarmente rilevante perchè si riferisce in particolar modo all’uso di antimicrobici considerati di fondamentale importanza per la salute umana. Importanti risultati si registrano anche sul fronte dell'uso auxinico.
Javier Yugueros-Marcos, Capo Dipartimento "Antimicrobial Resistance and Veterinary Products" di Woah, evidenzia che, nel 2019 gli antimicrobici di importanza critica per la salute umana sono stati "meno del 20% degli antimicrobici complessivamente utilizzati  negli animali". Il dato è riferito a 110 Paesi partecipanti alla raccolta dati nel 2019.
L'uso degli antimicrobici per la crescita non è più previsto in quasi 3/4 dei paesi monitorati: 107 Paesi , fra cui tutta l'Unione Europea, hanno abbandonato questa pratica che però sopravvive in 41 Paesi.

Piattaforma ANIMUSE- Per sostenere la lotta contro questa minaccia alla salute globale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale ha interamente digitalizzato il suo database globale all'interno della piattaforma online ANIMUSE, per facilitare l'accesso ai dati globali e regionali in modo interattivo. Il punto di forza di ANIMUSE è la sua flessibilità- spiega l'epidemiologa veterinaria Carolee Carlson. Possono infatti alimentarla tutti i Paesi, indipendentemente del livello dei loro programmi di sorveglianza e dei dati disponibili. "Aderire alla piattaforma- aggiunge Carlson- favorisce la discussione e il miglioramento nel tempo".
Monitorare i risultati può agevolare il processo decisionale delle autorità competenti e indirizzare al meglio le strategie di impiego sostenibile nei vari Paesi del mondo.

Decessi e costi- Nel 2019, nonostante la riduzione dei consumi in campo veterinario, nel mondo si sono registrati, circa 4 milioni di decessi umani riconducibili alla resistenza antimicrobica. La produzione di un nuovo antibiotico richiede oltre un decennio di impegno e un investimento di 1 miliardo di dollari. Ecco perchè - conclude Woah-  è responsabilità di tutti garantire che l'attuale arsenale di antibiotici rimanga efficace per le generazioni a venire.

7th Annual Report on Antimicrobial Agents Intended for Use in Animals 7th Annual Report on Antimicrobial Agents Intended for Use in Animals

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