Nel 2022, i procedimenti per "zoomafia" sono stati 7.510, e hanno visto 3.922 persone indagate, "circa 25 fascicoli al giorno, uno ogni 58 minuti, con circa 13 indagati al giorno". I numeri sono del Rapporto Zoomafia, pubblicato a cura dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav, e provengono da 134 Procure di tutta Italia.
Si tratta di stime basate su un campione delle Procure italiane- precisa il curatore del Rapporto, il criminologo Ciro Troiano- ma sufficienti ad agire come indicatore del fenomeno. Il Rapporto, che non ha solo finalità statistiche, vuole anche "stimolare riflessioni penali e nuovi profili di politica criminale". Tutto questo anche alla luce di una quota di "reati nascosti", non infrequenti nel campo del maltrattamento di animali, dove la "vittima" non può denunciare o dove l'illecito resta nel "numero oscuro" dei fatti non arrivati alla Giustizia.
Crimini contro gli animali - L'indagine, attraverso i dati raccolti dalle Procure, compendia il quadro dei crimini contro gli animali, in relazione a precise fattispecie perseguite dal Codice Penale:
• uccisione di animali (art. 544bis c.p.);
• maltrattamento di animali (art. 544ter c.p.);
• spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater c.p.);
• combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies c.p.);
• uccisione di animali altrui (art. 638 c.p.);
• abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 c.p.);
• reati venatori (art. 30 L. 157/92);
• traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10).
I reati contestati- Il reato più contestato è quello di Uccisione di animali, con 2676 procedimenti - pari al 35,63% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali registrati dalle 134 Procure che hanno fornito i dati - e 503 indagati. Per il terzo anno consecutivo, fra i crimini contro gli animali, il reato di uccisione è al primo posto, superando quello di maltrattamento di animali. La stragrande maggioranza delle denunce per uccisione di animali è a carico di ignoti, che nel 2022 hanno rappresentato ben l’85,28%.
Seguono nell’ordine i reati di: maltrattamento di animali (30% dei procedimenti registrati dalle Procure); abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura ( 16%); reati venatori (13,5); traffico di cuccioli con 32 procedimenti (28 noti e 4 a carico di ignoti), pari allo 0,43% del totale dei procedimenti per reati a danno di animali, con 42 indagati; spettacoli e manifestazioni vietati (0,13%). L’Organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate (0,31%) riguarda in maggioranza l’organizzazione di corse clandestine di cavalli.
Brescia, la Procura più attiva- La Procura di Brescia mantiene il suo primato e si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali: 439 con 304 indagati. Come sempre la maggioranza dei procedimenti riguarda i reati venatori o contro la fauna selvatica. Fanalino di coda le Procure di Savona e di Fermo, entrambe con 4 procedimenti e 3 indagati.
Zoocriminalità minorile- A Brescia si registra anche il maggior numero di procedimenti attivati dalla Procura per i Minorenni con 5 procedimenti e 2 indagati. Il Rapporto si sofferma sulla zoocriminalità minorile. La cultura in cui si sviluppano forme di violenza contro gli animali, e in particolare la zoomafia, ha come riferimento un modello di vita basato sulla prevaricazione, l’aggressività sistematica, il disprezzo per le ragioni altrui. Il Rapporto spiega che i bambini che maltrattano animali lo fanno in risposta a un disagio e sono molto probabilmente loro stessi vittime di altre violenze, il più delle volte commesse proprio dalle figure più significative per loro.
Sintesi del Rapporto Zoomafia
A cura dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia Lav