Il Giudice trentino ritiene prevalente l'esigenza di tutelare la vita dell'orso MJ5. Il caso sarà discusso in Camera di consiglio il 13 luglio. Se il decreto del Presidente Maurizio Fugatti venisse applicato e l'orso MJ5 venisse abbattuto, la conseguenza sarebbe la "vanificazione" delle azioni giudiziarie in corso, con "inutilità della valutazione collegiale". Con questa motivazione, il Tar di Trento ha accolto l'istanza cautelare di Lndc Animal Protection e rinviato al 13 luglio la discussione sul decreto n. 9 del 2023 con il quale la Provincia Autonoma di Trento autorizza l’abbattimento di MJ5.
Il decreto era già stato sospeso fino al 27 giugno, un termine entro il quale le associazioni ricorrenti sono state chiamate dallo stesso Tar a presentare ulteriori motivazioni contro il rapporto ISPRA-MUSE del gennaio 2021 e attivarsi- anche in sinergia con il Ministero dell’Ambiente - per formulare alla Provincia di Trento concrete proposte di trasferimento dell’orso in altra idonea struttura.
Per il Giudice trentino, infatti, “non risulta siano state prospettate misure alternative all’abbattimento concretamente praticabili, anche in termini di sicurezza con riferimento ad un orso pericoloso ad “alto rischio” e compatibili con la necessità di assumere decisioni tempestive ed efficaci”. Tali alternative non sono state prospettate alla Provincia di Trento né dalle associazioni o di terze parti e neppure da parte del Ministero dell’Ambiente, che pure si è costituito nel giudizio.