Condizioni igienico-sanitarie pessime in un canile della Gallura e truffa ai danni di decine di Comuni. Ne risponderà ai magistrati anche il Veterinario del rifugio.
Cani randagi di tutta l’isola confinati in un lager: maltrattati e malnutriti, non curati nè vaccinati, decessi mai registrati e carcasse smaltite in modo non conforme, con il fine ultimo di percepire le risorse previste dalla convenzione con 31 Comuni e 2 Unioni dei Comuni su tutto il territorio regionale. In un canile olbiese, sequestrato dall'autorità giudiziaria, si trovavano 619 animali: il doppio del previsto.
Sono indagati il presidente dell'associazione di volontariato che gestiva il rifugio e il Veterinario che vi ricopriva il ruolo di direttore sanitario. Ad entrambi sono stati notificate le misure cautelari interdittive disposte dal Gip al termine delle indagini condotte dalla magistratura e dalle fiamme gialle galluresi, in collaborazione con l'Enpa.
Evasione fiscale e maltrattamenti di animali - Sopralluoghi con i Veterinari dell’Università di Sassari, filmati, consulenze, perquisizioni e analisi documentali e contabili dell’associazione protezionista hanno consentito di far emergere i maltrattamenti e il sistema per truffare gli enti pubblici e non presentare dichiarazioni dei redditi Iva per quello che secondo le Fiamme gialle è a tutti gli effetti un ente commerciale, non un’associazione di volontariato come dichiarato per partecipare a bandi pubblici, percepire contributi e fruire di un regime contabile e fiscale agevolato.
I provvedimenti- Il canile è stato sequestrato, il Veterinario interdetto dalla professione e anche dai rapporti con la pubblica amministrazione come il presidente dell’associazione. Sequestrati anche beni di loro proprietà per 1 milione e 200mila euro. (fonte) (fonte)