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AGENZIA DELLE ENTRATE

La consulenza veterinaria come premio aziendale?

La consulenza veterinaria come premio aziendale?
Benefit ai dipendenti: la consulenza veterinaria telefonica. Quale trattamento fiscale? Risponde l'Agenzia delle Entrate: non sfuggirebbe all'Irpef.


Sul trattamento fiscale del Piano di welfare aziendale si è espressa l'Agenzia delle Entrate, che ha analizzato i benefit  ai dipendenti di un'azienda intenzionata ad inserirvi anche le consulenze telefoniche veterinaria. In base alla risposta, l'azienda valuterà l'opportunità di includere questo servizio insieme a forme di welfare più tradizionali: formazione, assistenza medica, prodotti culturali.

La questione di fondo è se la consulenza veterinaria telefonica sugli animali domestici possa rientrare fra le "utilità a carattere premiale" che non formano reddito da lavoro dipendente ai fini Irpef. La risposta (negativa)  si trova nella risoluzione n. 55/E del 25 settembre 2020, con la quale l' Agenzia delle Entrate ha analizzato un Piano welfare basato su Carte dei Servizi (Carte UBI MyCare nello specifico) che propongono una serie di servizi di assistenza sanitaria, sia alle persone (dipendenti e loro familiari) sia agli animali da compagnia (di dipendenti e familiari) sotto forma di consulenza veterinaria telefonica. L'azienda avrebbe riconosciuto un credito welfare annuale da utilizzare attraverso una piattaforma web gestita da una società esterna.

Per l'Agenzia delle Entrate, il servizio di consulenza veterinaria telefonica per animali domestici  non è tra quei servizi (es. la formazione del personale) che non concorrono alla formazione di reddito da lavoro dipendente. E questo perchè le consulenze veterinarie non rientrano nelle finalità contemplate dal TUIR ( "educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto"). Solo i servizi rispondenti a queste finalità- resi a dipendenti e loro familiari- possono essere premi aziendali Irpef esenti.