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DICHIARAZIONE 2018

Aggiornamento professionale: nuova deducibilità al via da quest'anno

Aggiornamento professionale: nuova deducibilità al via da quest'anno
Il Jobs Act degli Autonomi ha modificato le agevolazioni fiscali dell'aggiornamento professionale. Prima attuazione con la dichiarazione dei redditi 2018.

Si applica per la prima volta quest'anno la Legge 81/2017 che ha modificato le agevolazioni fiscali sull'aggiornamento professionale: "Sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 10.000 euro, le spese per l’iscrizione a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi, comprese
quelle di viaggio e soggiorno”. La deducibilità  così definita si applica alle spese sostenute nel 2017.

Prima e dopo il Jobs Act degli Autonomi- Le spese sostenute per l'aggiornamento possono essere dedotte dalla base imponibile, andando ad abbassare l'importo sul quale saranno calcolati i contributi da versare. E' il meccanismo della deducibilità. Prima del Jobs Act degli Autonomi, il TUIR (Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi) considerava deducibili le spese di “partecipazione" ad iniziative di aggiornamento professionale ed anche "le spese di viaggio e soggiorno, nella misura del 50% del loro ammontare". Con le nuove disposizioni di legge, la deducibilità dell'aggiornamento andrà riferita all'importo  della spesa sostenuta per "l'iscrizione" ( in luogo della generica dicitura "partecipazione" ) alla quale andranno aggiunte le relative spese di viaggio e di soggiorno fino al raggiungimento del tetto massimo di 10 mila euro annui ( iscrizioni + spese).

Tutto l'aggiornamento- Oltre ad avere sostituito il termine “partecipazione” con il più analitico “iscrizione”, la Legge 81/2017 precisa in senso estensivo, le formule dell’aggiornamento: i termini master, corsi, convegni e congressi hanno sostituito il generico “e simili”. Da precisare inoltre che non si tratta di agevolazioni connesse ad uno specifico settore disciplinare e agli obblighi eventualmente previsti (es. crediti Ecm per le professioni sanitarie), infatti la Legge si rivolge a tutti i lavoratori autonomi/professionisti italiani (anche non ordinistici) e nelle agevolazioni vi fa rientrare tutte le spese di carattere “professionale”, quindi anche eventuali iscrizioni, ad esempio, a corsi di lingua, informatica, management, ecc.).

Conteggio senza IVA-  Nei 10.000 euro annui non va considerata l'IVA: La Legge 81/2017 non ha modificato il meccanismo della compensazione,quindi nel limite dei 10mila euro non si tiene mai conto dell’IVA. Per il  professionista in regime ordinario, l’IVA non fa mai parte del costo, perchè  l’IVA pagata è un credito verso lo Stato che si compensa con l’IVA incassata sulle fatture emesse”.
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Chi si aggiorna non ha costi
Professione Veterinaria n. 4, 2018