Sul nuovo articolo 10-bis per l'uso in deroga di farmaci ad uso umano negli animali non produttori di alimenti. Kyriakides: a norma UE, il costo non è una giustificazione accettabile.
"La Commissione non era a conoscenza della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 e intende chiarire ulteriormente la questione con le autorità italiane competenti". Lo dichiara la Commissaria Europea alla Salute Stella Kyriakides, a proposito della norma inserita nell'ultima Legge di Bilancio per consentire la prescrizione del medicinale umano nel trattamento degli animali da compagnia tenendo conto del costo, a parità di principio attivo con il medicinale veterinario. La norma- che ieri il Ministro Roberto Speranza ha annunciato di avere reso esecutiva con un decreto- è stata oggetto di una interrogazione della deputata europea Silvia Sardone.
Italia unico Paese nella UE- Nella sua interrogazione, l'europarlamentare Sardoni ha fatto notare che "l'Italia è l'unico paese dell'UE ad aver introdotto una norma (articolo 10-bis, d.lgs. 193/2006), che prevede l'uso di medicinali umani in luogo di quelli veterinari in base al criterio del minor costo".
La risposta della Commissaria Kyriakides - Richiamando la direttiva 2001/82/CE- recepita con il vigente decreto legislativo 193/2006 -e l'articolo 112 del nuovo Regolamento europeo sui medicinali veterinari in vigore dal 28 gennaio 2022, la Commissaria europea alla Salute ha fanno notare che tutte le disposizioni vigenti e di prossima applicazione autorizzano "in via eccezionale" il trattamento di un animale con un medicinale ad uso umano. "In entrambi i casi- ha aggiunto Kyriadkides- l'unica giustificazione che consente a un veterinario di prescrivere un medicinale autorizzato per uso umano è la mancanza di un medicinale veterinario idoneo". Di conseguenza- ha concluso- "il costo di un medicinale veterinario non sarebbe pertanto una giustificazione accettabile".
Alla luce del decreto attuativo, annunciato ieri dal Ministro Roberto Speranza- le autorità italiane saranno chiamate dalla Commissione Europea a spiegare la coerenza della norma con l'impianto regolatorio comunitario.