Brexit, EMA: inutile fare scorte preventive di farmaci veterinari

Dopo il trasloco da Londra ad Amsterdam, l'Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA) rassicura cittadini e operatori sanitari dellUnione.

Il  documento  pubblicato ieri- in forma di domande e risposte- aggiorna sui lavori in corso per evitare carenze di medicinali a causa del ritiro del Regno Unito dall'UE. Nel caso di una Brexit senza accordi fra Londra e Bruxelles, ci sarà un periodo di transizione durante il quale continuerà ad essere applicata la legislazione europea sui medicinali, umani e veterinari. "Ciò significa - chiarisce l'EMA- che non ci saranno conseguenze sulla disponibilità di farmaci".

La fase di transizione servirà a conformare le norme britanniche a quelle europee,  per consentire alle aziende del Regno Unito di continuare a rifornire di medicinali gli Stati Membri. Sia l'EMA che la Commissione Europea- spiega l'Agenzia- stanno supportando le aziende in questo processo.

L'EMA sottolinea inoltre che "la Brexit non avrà alcun impatto sulla sicurezza dei farmaci". Insieme agli Stati membri continuerà a monitorare la sicurezza e l'efficacia dei medicinali senza alcuna modifica.

Il documento si applica ai medicinali sia umani che veterinari. L'EMA risponde alla domanda frequente da parte degli operatori sanitari sul rischio scorte. L'Agenzia risponde che non è necessario alcun rifornimento extra a scopo preventivo. "I medici prescrittori regolino attentamente la fornitura di medicinali in base ai bisogni dei pazienti, secondo la fornitura abituale. I  professionisti sanitari non devono nè prescrivere nè acquistare quantitativi aggiuntivi che sarebbero solo "un inutile stress per il sistema distributivo".

Per gli stessi motivi, le autorità non consigliano ai veterinari di prescrivere quantità aggiuntive rispetto al fabbisogno effettivo: sconsigliati anche allevatori e proprietari di animali da compagnia- di fare acquisti superiori alle esigenze.




Questions & answers: EU actions to prevent medicine shortages due to Brexit