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IL RAPPORTO

Antibiotici nell'uomo, AIFA: migliorare le prescrizioni e l’uso

Antibiotici nell'uomo, AIFA: migliorare le prescrizioni e l’uso
L'Agenzia Italiana del Farmaco fotografa i consumi di antibiotici, la spesa procapite, la suddivisione per età, genere e fascia geografica di maggior utilizzo.


Il rapporto nazionale, appena pubblicato dall'AIFA -  “L’uso degli antibiotici in Italia 2017” - fornisce dati di consumo e di spesa degli antibiotici utilizzati nell'uomo, a livello nazionale e regionale.

Gli antibiotici più utilizzati- L’Italia è tra i Paesi europei con i maggiori consumi (sebbene da alcuni anni il trend sia decrescente) e con i tassi più elevati di resistenza e multi-resistenza (resistenza di un batterio ad almeno quattro antibiotici di classi diverse). Nel nostro Paese si osserva un ricorso maggiore ad alcune specifiche classi di antibiotici, quali i chinoloni e i macrolidi, e un consumo minore di tetracicline. Il consumo ospedaliero è invece allineato a quello della media europea; si registra, tuttavia, un consumo minore di penicilline e di tetracicline, mentre risulta maggiore quello di chinoloni e di sulfonamiditrimetoprim.

Differenze geografiche, di genere e di età- Il rapporto AIFA rileva differenze geografiche nel ricorso agli antibiotici nella popolazione generale.

L’analisi per area geografica conferma un maggior consumo al Sud e nelle Isole (24,9 DDD/1000 ab die) e al Centro (20,7 DDD/1000 ab die), rispetto al Nord (15,6 DDD/1000 ab die). L'AIFA evidenzia una progressiva tendenza a un uso più attento di tali medicinali con particolari riduzioni dei consumi proprio nelle aree di maggior utilizzo. Le Regioni Campania e Puglia mostrano le contrazioni più importanti dei consumi (rispettivamente -5,5% e -6,8%) e un consistente calo della spesa (rispettivamente -5,1% e-8,5%).

Su base nazionale, l’analisi del profilo di utilizzo del farmaco per fascia d’età e genere conferma un maggior consumo di antibiotici nelle fasce di età estreme, con un livello più elevato nei primi quattro anni di vita (prevalenza d’uso 58,2% nei maschi e 55,3% nelle femmine) e dopo i 75 anni (prevalenza d’uso 50,6% negli uomini e 50,8% nelle donne); si riscontra anche un più frequente utilizzo di antibiotici per le donne nelle fasce d’età intermedie e per gli uomini in quelle estreme.

Il 90% del consumo di antibiotici a carico del SSN (19,7 DDD/1000 ab die) è in regime di assistenza convenzionata, confermando che gran parte dell’utilizzo degli antibiotici avviene a seguito della prescrizione del Medico di Medicina Generale o del Pediatra di Libera Scelta.

Spesa procapite di 14,33 euro- Oltre l’85% delle dosi, pari a 21,8 DDD/1000 abitanti die, sono state erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con una riduzione dell’1,6% rispetto al 2016. Questo dato comprende sia gli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata (dalle farmacie pubbliche e private) sia quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.
Anche la spesa pro capite nazionale (14,33 euro) si è ridotta rispetto all’anno precedente dell’1,7%.