Il rischio di infezione umana da Influenza aviaria rimane basso, tuttavia è importante proseguire con la sorveglianza perchè il virus continua a circolare negli uccelli selvatici. Il rapporto Efsa. Tra il 16 marzo e il 14 giugno, sono stati segnalati 42 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5) in 15 uccelli domestici e in 27 selvatici. I casi hanno coinvolto 13 Paesi membri dell'UE. "Sebbene il numero complessivo di rilevamenti non sia stato così basso dall'anno epidemiologico 2019-2020, i virus HPAI continuano a circolare". Lo ha reso noto l'Efsa pubblicando i dati del rapporto sull'influenza aviaria nel periodo da marzo a giugno 2024.
La maggior parte dei rilevamenti nel pollame è dovuta al contatto indiretto con uccelli selvatici, ma si è verificata anche una diffusione secondaria. Al di fuori dell'Europa, la situazione dell'HPAI si è intensificata in particolare negli Stati Uniti, dove è stato identificato un nuovo genotipo del virus A(H5N1) (B3.13) in più di 130 allevamenti da latte in 12 stati americani. Lo stesso genotipo è stato rilevato in 5 diverse specie di animali sia domestici che peridomestici come: alpaca, gatti, bovini e topi domestici.
Mammiferi - In Europa tra marzo e giugno i mammiferi hanno continuato ad essere poco coinvolti dal virus dell'influenza aviaria, il basso numero di contagi per l'Efsa può essere associato alla riduzione della circolazione virale negli uccelli selvatici e al conseguente calo di contatti tra gli animali carnivori e gli uccelli infetti.
I casi umani - Tra il 13 marzo e il 20 giugno 2024, sono stati segnalati 14 nuovi casi umani con infezione da virus dell'influenza aviaria in Vietnam (un A(H5N1), un A(H9N2)), Australia (con anamnesi di viaggio in India, un A(H5N1)), USA (tre A(H5N1)), Cina (due A(H5N6), tre A(H9N2), un A(H10N3)), India (un A(H9N2)) e Messico in cui si è verificato il primo caso di infezione umana da A(H5N2). Secondo l'Efsa "le infezioni umane da virus dell'influenza aviaria rimangono rare e non è stata osservata alcuna trasmissione da uomo a uomo" inoltre "Il rischio di infezione con i virus dell'influenza aviaria A(H5) attualmente in circolazione del clade 2.3.4.4b in Europa rimane basso per la popolazione".
Gli esperti hanno notato che il virus HPAI ha continuato a circolare tra gli uccelli selvatici in Europa per tutto il corso dell’anno, anche se con cifre ridotte, e raccomandano di rafforzare la sorveglianza in vista della prossima stagione influenzale.