Su richiesta dei Veterinari locali, supportati da FVE e FECAVA, il Governo di Cipro ha approvato una soluzione per contrastare una epidemia di peritonite infettiva felina (FIP).
La FVE e l’Associazione veterinaria cipriota plaudono alla decisione del Governo di consentire che una parte delle scorte di medicinali per il coronavirus umano venga utilizzata per i gatti affetti da peritonite infettiva felina (FIP). "Ciò consentirà ai veterinari di combattere una vasta epidemia locale di FIP"- fa sapere la Federazione dei Veterinari Europei. Questo risultato positivo è arrivato grazie alle azioni intraprese dalla professione veterinaria a Cipro con il supporto attivo di FVE e FECAVA.
La mobilitazione di luglio- Ai primi luglio le due organizzazioni avevano organizzato un webinar congiunto sulle sfide e le opportunità del trattamento della FIP. Il webinar ha riunito scienziati, professionisti, autorità competenti, industria farmaceutica e responsabili politici. Nelle conclusioni finali dell'incontro, FVE e FECAVA parlavano di "un dilemma senza precedenti per complessità e vincoli giuridici".
Appello all'EMA - FVE e FECAVA chiedono di monitorare meglio la prevalenza della FIP sia a livello nazionale che europeo e che l’industria intraprenda maggiori sforzi di ricerca per sviluppare vaccini efficaci contro la FIP. "Ancora più importante- conclude la nota della FVE- invitiamo i politici a fornire ai veterinari un’opzione legale per trattare la FIP nei gatti". Entrambe le organizzazioni hanno sostenuto in modo proattivo in una lettera congiunta all'EMA per il rilascio di una piccola quantità dell’analogo nucleosidico Remdesivir (nome commerciale Veklury), autorizzato dall'EMA per il trattamento del COVID-19 ai veterinari.
Il contesto- Recenti ricerche pionieristiche hanno consentito lo sviluppo di nuove opzioni terapeutiche che consentono di trattare con successo questa malattia. Tuttavia, la maggior parte dei Paesi non dispone ancora di alcuna opzione legale per il trattamento della FIP e in alcuni si è sviluppato un mercato illegale. Ciò pone un enorme dilemma sia per i veterinari che cercano di adempiere alle proprie responsabilità professionali che per i proprietari, nel lasciare che un animale soffra sapendo che esiste un trattamento efficace disponibile, ma fuori dalla loro portata.