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FONTE SCONOSCIUTA

Polonia, H5N1 nei gatti: prime ipotesi escludono i gabbiani

Polonia, H5N1 nei gatti: prime ipotesi escludono i gabbiani
Positività a H5N1 in alcuni gatti di tre città della Polonia. La fonte dell'infezione è sconosciuta. Ricerche preliminari escludono si tratti del virus dei gabbiani.

I Servizi Veterinari della Polonia informano sui risultati dei campioni prelevati nei giorni scorsi in alcuni gatti di diverse città del Paese. Lo rende noto la FVE citando le autorità veterinarie polacche.

Alla data di ieri, 26 giugno, l'Istituto Veterinario Nazionale di Pulawy ha testato 11 campioni, di cui 9 hanno dato un risultato positivo per l'influenza H5N1. I campioni positivi provengono dalle città di Poznań, Tri-City e Lublino. Sono in corso ulteriori studi dettagliati sul materiale genetico dei virus.

La fonte dell'infezione non è stata ancora identificata. Ricerche preliminari escludono l'origine del virus influenzale che nelle ultime settimane ha colpito i gabbiani.
Il Consiglio sanitario per le epizoozie sta elaborando un piano d'azione e un protocollo per il monitoraggio della malattia nei gatti, allo scopo di raccogliere dati più dettagliati sul suo decorso e sulla sua comparsa.

Per prevenire il possibile contatto con il virus, i Servizi Veterinari polacchi (General Veterinary Inspectorate) consigliano, se possibile, di tenere i gatti in casa. Se l'animale esce all'aperto sul balcone o sul terrazzo, viene raccomandato di evitare il contatto con animali selvatici in particolare con gli uccelli selvatici. Per biosicurezza, viene consigliato di rispettare le norme igieniche generali e di evitare che il gatto entri a contatto diretto con le calzature utilizzate fuori casa. Inoltre, viene consigliato di nutrire i gatti soltanto con cibo proveniente da fonti conosciute. Dopo ogni contatto con l'animale, la raccomandazione è di lavarsi le mani con detergenti ordinari.

Non ci sono evidenze che i gatti siano morti a causa del virus H5N1. Alla TV polacca la veterinaria Dorota Suminska ha dichiarato che "i virus dell'aviaria circolano da molto tempo, i gatti li conoscono e di certo molti di loro sono immuni". I Veterinari attendono nuove indagini di laboratorio e test genetici per comprendere le cause dei decessi: "Non è il caso di perdere la testa"- ha detto Suminska.

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