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FTF STRATEGY

Carne di coniglio: origine in etichetta al vaglio della UE

Carne di coniglio: origine in etichetta al vaglio della UE
Nell'ambito della Farm to Fork Strategy potrebbe essere considerata l'indicazione dell'origine anche per la carne di coniglio. Lo conferma la Commissione Europea.


L'opportunità di indicare l'origine della carne di coniglio sull'etichetta risale al 2014, quando il Parlamento Europeo elaborò uno studio sulle cosiddette "carni minori".  Il tema è stato riproposto dal deputato francese Jérémy Decerle con una interrogazione al Commissario Europeo alla Salute Stella Kyriakides.

La Commissione - ha risposto Kyriakides- è consapevole che una quota significativa di consumatori europei è interessata a conoscere l'origine. Kyriakides ha poi fatto riferimento alla strategia Farm to Fork-  che rafforza il diritto dei consumatori a compiere scelte alimentari "informate, sane e sostenibili"-  aggiungendo che "la Commissione proporrà un'etichettatura nutrizionale obbligatoria da apporre sulla parte anteriore della confezione e valuterà di proporre l'estensione delle indicazioni obbligatorie di origine o di provenienza per alcuni prodotti alimentari".

La Commissione - ha però precisato- non ha ancora individuato le categorie di alimenti e non lo farà prima di una valutazione di efficacia e di impatto sul mercato unionale.

La carne di coniglio, fresca, refrigerata o congelata, non è disciplinata dal regolamento (UE) n. 1169/2011 sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Con circa 200 000 tonnellate prodotte ogni anno nell'UE, la produzione di carne di coniglio supera quella della carne di capra, che invece è etichettata. Il deputato Decerle ha fatto notare che in Francia, il 38% della carne di coniglio utilizzata negli alimenti venduti da esercizi di ristorazione e ristoranti e utilizzata negli alimenti trasformati viene importata dall'estero.