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PROPOSTA DI DIRETTIVA UE

Chi sono gli informatori delle inchieste sul maltrattamento animale?

Chi sono gli informatori delle inchieste sul maltrattamento animale?
Si chiamano "whistleblowers" e sono spesso le fonti di informazione delle ONG che denunciano il maltrattamento animale.



Il tema sarà discusso domani dall'Intergruppo dei parlamentari europei sulla tutela e la conservazione degli animali. Gli informatori sono "cruciali" per le Organizzazioni Non Governative (ONG) che si occupano del benessere degli animali. Esse fanno spesso affidamento sugli informatori per essere allertate sulla non conformità alla legislazione dell'UE. I "whistleblowers" sono persone che lavorano nei macelli, nei trasporti, nei laboratori o negli allevamenti.

In generale, con il termine whistleblowers si intendono le persone che "segnalano (all'interno dell'organizzazione interessata o ad un'autorità esterna) o divulgano (al pubblico) informazioni su un illecito ottenuto in un contesto lavorativo".  Secondo l'eurogruppo parlamentare "stanno giocando un ruolo importante nella prevenzione e nell'emersione di attività illegali e non etiche che danneggiano l'interesse pubblico".

Una direttiva per proteggere gli informatori- Nell'aprile 2018, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di direttiva per proteggere i whistleblowers che segnalano violazioni del diritto dell'Unione. La proposta è ancora in fase di negoziazione di inter-istituzionale, ma dalla Commissione ENVI (Ambiente e Salute) è già arrivata la proposta di includere l'area della legislazione in materia di benessere degli animali e di salute degli animali fra quelle da sottoporre a whistleblowing protetto.

La Commissione JURI (Giustizia) ha chiesto invece di introdurre una clausola per impedire riduzioni di protezione negli ordiamenti nazionali e che le segnalazioni possano essere rivolte, a scelta dei whistleblowers, alle loro organizzazioni, alle autorittà competenti o ai media.

I negoziati in corso- Uno dei punti più controversi tra il Consiglio e il Parlamento riguarda proprio i canali di segnalazione. Fra gli Stati membri non c'è accordo sulle modalità, alcuni si oppongono alla pre-divulgazione interna obbligatoria, cioè all'obbligo  segnalare i problemi ai loro datori di lavoro prima di poter rivolgersi alle autorità competenti o ai media.

La riunione di domani- La riunione dell'Intergruppo si aprirà con la presentazione di Pascal Durand, relatore ombra della Commissione JURI, che introdurrà la posizione del Parlamento e fornirà aggiornamenti sui negoziati interistituzionali. Mauricio Garcia-Pereira, che allerta i media e le ONG in merito alle condizioni di benessere degli animali nei macelli francesi, condividerà la sua esperienza di informatore. Mark Worth, direttore esecutivo presso il Centro europeo per i diritti degli informatori, offrirà quindi una panoramica critica sulle politiche e le prassi dei segnalatori di irregolarità nell'Unione europea. I membri dell'Intergruppo discuteranno quindi della direttiva e di come garantire una migliore protezione degli informatori in Europa.


Proposta di Direttiva riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione