Da una parte c'è l'articolo del Corriere della Sera sugli studi di Gregory Berns e dall'altra ci sono le frustate nell'addestramento. ------------------
Leggiamo del nucleo caudato e poi ci toccano immagini che mostrano una visione vetero-meccanicista dell'animale.
E' una verità provata quella di Berns che evidenzia l'emozione degli animali attraverso la visione e l'attivazione del nucleo caudato nel cervello di un cane quando vede il suo proprietario. Evidenze scientifiche (il medico veterinario comportamentalista è ancora costretto a ricordarle) dell'aspetto cognitivo e emozionale di un animale.
Di fronte all'addestramento coercitivo, dobbiamo ribadire l'intelligenza emozionale degli animali in quanto esseri senzienti (Codice deontologico, art 1) e l'importanza della presenza attiva dell'animale da compagnia nell'ambito familiare e sociale, in quanto animale tendente alla prosocialità. La negatività di un addestramento basato sulla coercizione e punizione fisica e psichica, tendente ad aumentare l'aggressività (Ordinanza Lorenzin 06 agosto 2013 art 2 comma 1 lettera a) e va in direzione opposta alla volontà generale dei cittadini a creare una cultura diversa e moderna.
L'educazione si fa strada, partecipando in modo attivo alla formazione (patentino dei proprietari, come da sopracitata ordinanza) e alla prevenzione fra le gestanti (da noi proposta al Ministro Lorenzin), ma anche creando figure professionali quali educatori e istruttori con una formazione che applichi tecniche cognitive relazionale agli animali e che si oppongano a obsolete e pericolose tecniche basate sulla coercizione e non rispettose del benessere animale.
Ma queste contraddizioni non devono sorprendere. Non sono le uniche e il processo culturale mostra anche altre lacune. Per esempio, non si parla abbastanza di coinvolgere i medici veterinari comportamentalisti all'interno dei canili in modo da incentivare l'adozione responsabile dei cani con un indice di adottabilità alto. Sarebbe un modo per mettere un freno al problema del randagismo.