Caustico commento del Presidente di Confprofessioni. Molti contribuenti ISA non aderiranno al concordato. Ingiusto includerli nelle liste selettive.
Il concordato preventivo biennale (CPB), dopo una tiepida accoglienza, va al restyling in Parlamento. Le modifiche rischiano di penalizzare i professionisti ad elevata affidabilità che, proprio per questa posizione meritoria verso il Fisco, non hanno aderito alla proposta di concordato.
Nelle scorse settimane, numerosi contribuenti che presentano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) hanno visto un calo nel punteggio di affidabilità, interpretandolo come una spinta verso l'adesione al concordato. Adesso, "includerli automaticamente nelle liste selettive sarebbe contrario allo stesso spirito dello strumento concordatario, che certamente non è nato per punire chi dichiara correttamente il proprio reddito"-
dichiara il Presidente di Confprofessioni
Gaetano Stella. E' stato il Viceministro alle Finanze
Maurizio Leo a dichiarare che "se il contribuente non considera congrua la proposta del fisco e non aderisce al concordato entrerà in una lista selettiva". Il Viceministro ha rinviato al Parlamento l'ultima parola.
Allungare i tempi del concordato- Le modifiche al CPB non piacciono al Presidente di Confprofessioni: "con il decreto correttivo del 4 agosto ritenevamo la vicenda sostanzialmente chiusa". Ma se saranno approvate, le modifiche "devono almeno essere accompagnate da un congruo differimento dei termini per l’adesione". Perchè i giochi sono ormai fatti e la
circolare esplicativa dell’Agenzia delle entrate del 17 settembre è ormai tardiva.
«Tenendo presente che la scadenza per l’adesione al CPB è fissata al prossimo 31 ottobre», dichiara il presidente di Confprofessioni «ogni cambiamento delle regole del gioco deve essere necessariamente accompagnato dal differimento di tale termine, considerate le tempistiche necessarie per consentire ai contribuenti di valutare coscientemente l’opportunità di aderire".
Tanto vale abolire gli ISA- «Sul piano del merito», continua il presidente di Confprofessioni «esprimiamo preoccupazione per l’intento di inserire tutti i contribuenti che non aderiranno al concordato in liste selettive di controllo, senza distinzione tra chi raggiunge punteggi di affidabilità fiscale elevati e bassi. A questo punto tanto varrebbe abolire gli ISA, visto che non avrebbero più senso di esistere». «Va infatti considerato», precisa Stella «che molti contribuenti, pur avendo elevata affidabilità fiscale, non aderiranno al CPB, semplicemente perché non prevedono di incrementare il proprio reddito nel futuro. Includerli automaticamente nelle liste selettive, quindi, sarebbe contrario allo stesso spirito dello strumento concordatario, che certamente non è nato per punire chi dichiara correttamente il proprio reddito».