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CONFPROFESSIONI

Stella a Meloni: subito equo compenso per i professionisti

Stella a Meloni: subito equo compenso per i professionisti
Al tavolo del governo con le parti sociali, il Presidente di Confprofessioni ha presentato le priorità dei professionisti alla Presidente del Consiglio.


La legge di bilancio 2023 non consente grandi margini di manovra. "La maggior parte delle risorse saranno assorbite giustamente dal taglio delle bollette e dei costi energetici- osserva Confprofessioni in un nota stampa, seguita all'incontro fra il Governo e le Parti Sociali. "Abbiamo presentato un pacchetto di misure al governo che potrebbero essere recepite nella manovra- dichiara il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra di bilancio-  confermando "la grande disponibilità dell’esecutivo Meloni al dialogo con le parti sociali".

 «La scelta di sostenere i salari attraverso la riduzione del cuneo fiscale va nella giusta direzione- aggiunge Stella-. La priorità di imprese e professionisti è quella di abbassare il costo del lavoro per aumentare l’occupazione e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, senza dimenticare, però, che inflazione e congiuntura negativa non possono pesare solo sui datori di lavoro», ha detto Stella.

«Positiva, quindi, l’intenzione del governo di ridurre la pressione fiscale su professionisti e partita IVA attraverso la flat tax, ma occorre tenere conto delle peculiarità e delle esigenze dei liberi professionisti. Riteniamo che si possano tenere insieme la tassazione agevolata flat e la partecipazione alle società tra professionisti, in modo da non penalizzare, anzi incentivare, gli studi che vogliono crescere dimensionalmente e assumere personale».

E sempre sul fronte dei professionisti Stella ha chiesto una rapida approvazione del disegno di legge sull’equo compenso, ripartendo dalla proposta a firma Meloni e altri già presentata lo scorso ottobre alla Camera. E sul superbonus Stella chiede chiarezza: «il governo deve garantire stabilità perché non si possono cambiare continuamente le regole del gioco e occorre riattivare il circuito della cessione del credito», ha concluso il presidente di Confprofessioni.