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CONFPROFESSIONI

I professionisti reagiscano all’arretratezza culturale del Paese

I professionisti reagiscano all’arretratezza culturale del Paese
Possiedono competenze intellettuali, ma le professioni registrano cali a due cifre in quasi tutte le aree. Confprofessioni presenta le strategie.

La riduzione dei consumi e degli investimenti, uniti al peggioramento economico e al clima di profonda incertezza politica, sta comportando cali a due cifre in quasi tutte le aree delle professioni. La crisi, ma anche "l'arretratezza culturale del nostro Paese in materia di mercato e competitività impone al terziario professionale un salto di dinamismo, maggiore qualità ed efficienza, minori costi".

Nella relazione programmatica presentata ieri al Consiglio Generale di Confprofessioni,  Gaetano Stella - riconfermato Presidente fino al 2016 ha dato ampio spazio alle strategie di contrasto al contesto politico ed economico. "Mercato e competitività possono essere una minaccia o un'opportunità- si legge nella relazione- che elenca quattro pilastri strategici per i prossimi 4 anni.

- Lo Statuto dei liberi professionisti. Sarà un lungo percorso di studio, elaborazione, confronto, relazione con il Parlamento e le altre componenti economiche, istituzionali e di rappresentanza. In questa prospettiva, lo Statuto dei liberi professionisti può diventare una importante occasione per il riordino della normativa sui professionisti, con semplificazioni e miglioramenti; il completamento del quadro normativo, con interventi organici in materia di welfare che faccia perno sulla sussidiarietà e, quindi, sul riconoscimento anche indiretto e premiale dello Stato; gli incentivi alla crescita del settore, anche a zero costi per lo Stato, purché siano comunque fattore di ammodernamento e di inserimento nelle nuove opportunità.

- Professioni e mercato. Si tratta di ripensare le aree professionali da coinvolgere in relazione ai cambiamenti e riforme attesi (ad esempio Istituzioni, P.A., innovazione digitale, salvaguardia del territorio, edilizia e disciplina urbanistica, economia d'impresa, welfare, salute, crescita della responsabilità);

- Potenziamento dell'area lavoro. È la maggiore espressione del ruolo e di rappresentanza di Confprofessioni. L'area Contratto di lavoro costituisce un sicuro punto di forza, sia per la titolarità del contratto e relative relazioni con le controparti sindacali e il ministero competente, sia per il ruolo di Confprofessioni nella bilateralità, sia per la visione complessiva che include l'esigenza di innovare l'organizzazione del lavoro, i profili professionali e l'articolazione territoriale di alcuni istituti;

- Politiche di welfare. Obiettivo rilevante sarà quello di assicurare ai professionisti e alle loro famiglie misure di welfare anche in sinergia o integrazione con quanto previsto dalle rispettive Casse di previdenza.

E ancora: comunicazione sui media, governo del territorio, sviluppo dell'associazionismo e della base di rappresentanza confprofessionale, in vista di un evento di forte richiamo anche nei confronti dell'opinione pubblica: "È questa la strada – chiosa Stella- che ci condurrà agli stati generali delle professioni, una grande manifestazione delle competenze e delle idee che avrà l'unico scopo di rimettere i liberi professionisti al centro del sistema economico e sociale del nostro Paese.

pdfRELAZIONE_DEL_PRESIDENTE_STELLA_AL_CONSIGLIO_GENERALE.pdf181.91 KB