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PROMOSSO DA ZOETIS

Un comitato di veterinari contro la "tosse dei canili"

Un comitato di veterinari contro la "tosse dei canili"
"La CIRD è molto più diffusa di quanto si pensi". Inaugurato il Comitato consultivo sulla malattia respiratoria infettiva canina per l'Europa.



Per far conoscere la malattia respiratoria infettiva canina (CIRD) e aiutare i veterinari a ottimizzarne la prevenzione nei loro pazienti a quattro zampe è stato creato un nuovo comitato consultivo europeo.  Promosso da Zoetis, che ne dà notizia in un comunicato, il comitato è composto da specialisti veterinari provenienti da Francia, Spagna, Germania, Belgio, Italia, Stati Uniti e Regno Unito.

In occasione della riunione inaugurale del comitato, è emersa la necessità di collaborazione tra i proprietari di cani e i veterinari per offrire agli animali le migliori opportunità in termini di prevenzione della malattia. Il comitato - spiega Eileen Ball, veterinaria responsabile mondiale per le malattie infettive degli animali da compagnia presso Zoetis-
è stato costituito per aiutare i cani a vivere a lungo e in buona salute e per rafforzare il legame che esiste fra i proprietari e i loro animali da compagnia.

Diffusione della CIRD- "Il vecchio nome per questa patologia- spiega il professor Michael Day, dell’Università di Bristol, Regno Unito, e membro del comitato-  era “tosse dei canili”, espressione che veniva spesso utilizzata per descrivere i cani che ne erano affetti all’interno dei canili o dei rifugi canini sebbene si trattasse di una malattia complessa e molto più diffusa".
“Si ritiene, generalmente, che si tratti di una patologia che colpisce i cani che frequentano centri diurni, parchi o centri di toelettatura specializzati o che vivono presso famiglie insieme ad altri cani. Occorre, a mio avviso, far comprendere ai veterinari che la CIRD è molto più diffusa di quanto si pensi- aggiunge il professor Day. La possibilità di contatto con la malattia e di contagio non si limita a queste circostanze, ma si estende a qualsiasi situazione in cui i cani vengono a contatto gli uni con gli altri”.
“È importante che i veterinari comprendano che, sebbene si parli di vaccini atti a prevenire questi specifici agenti infettivi delle vie respiratorie, la vaccinazione deve rientrare in un programma globale in cui siano valutati tutti i vaccini canini che possono recare beneficio a un determinato animale”.

Il rischio di infezione più elevato- La malattia respiratoria infettiva canina rappresenta un possibile rischio per tutti i cani – non solo per quelli residenti nei canili – e determinate categorie di cani, come ad esempio i cuccioli, i cani anziani o i cani immunodepressi, possono essere esposte a un rischio di contagio più elevato.Secondo la dott.ssa Ball, i cani che trascorrono molto tempo in spazi dove sono presenti molti altri cani – ad esempio, parchi riservati, con dog-sitter che portano a passeggio più cani contemporaneamente, o centri di toelettatura e centri diurni per cani – sono considerati a rischio d’infezione più elevato. “Le razze di cani dal naso corto e il muso schiacciato, con tratti brachicefali, possono presentare segni clinici più accentuati della malattia quando ne sono infetti”, afferma la dottoressa.
Bere acqua da ciotole per cani in luoghi pubblici – dove sono condivise con altri cani – o utilizzare regolarmente spazi comuni quali ascensori in edifici residenziali, sono abitudini che possono costituire un’altra potenziale fonte d’infezione facilmente sottovalutata nella descrizione dello stile di vita dell’animale ai fini dell’anamnesi.

Il ruolo dei medici veterinari- Le interviste a 1447 veterinari di tutta Europa hanno evidenziato che i veterinari sono interlocutori fondamentali per informare e sensibilizzare i proprietari di cani sui rischi legati alla CIRD.  “I rischi di contrarre infezioni delle vie respiratorie sono reali, ma talvolta si ha la percezione che si tratti 'solo di un po’ di tosse'”, afferma la dott.ssa Ball. “Le infezioni delle vie respiratorie possono essere gravi e mettere eventualmente a repentaglio la vita dell’animale”.

Fanno parte del comitato anche: il professore assistente Stephan Carey dell’Università del Michigan, USA, la professoressa Cecile Clercx della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Liegi, Belgio, la dott.ssa Bianka Schulz dell’Università Ludwig Maximillian di Monaco, Germania, il dott. Ludovic Freyburger di VetAgro, Francia, e il dott. David Walker, responsabile del dipartimento medico presso Anderson Moores Veterinary Specialists, Regno Unito.

Le informazioni del comitato consultivo saranno messe a disposizione dei veterinari in occasione di conferenze e in pubblicazioni nel corso del 2019. (fonte)