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RESPONSABILITA' SANITARIA

Gelli Bianco: pronta la riforma, linee guida meno dogmatiche

Gelli Bianco: pronta la riforma, linee guida meno dogmatiche
La Commissione nazionale sulla colpa medica, istituita a marzo dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha concluso i lavori. Il testo è pronto per il Parlamento.

I contenuti sono stati presentati lunedì scorso - in anteprima - nella sede dell'Ordine dei medici di Milano da Adelchi d'Ippolito, procuratore della Repubblica di Venezia e coordinatore della Commissione Nordio, che aveva il compito di approfondire le problematiche relative alla colpa professionale medica, oggi disciplinata dalla legge 24/2017 (cd. Gelli-Bianco dai legislatori fautori della medesima), sia in ambito civilistico che in ambito penalistico.

La relazione della Commissione Nordio- La proposta riforma del Codice Penale e della Legge Gelli Bianco (qui la relazione integrale pubblicata da Quotidiano Sanità) punta ad evitare "il business delle denunce", limitando il campo penale della responsabilità medica soltanto per la colpa grave, per "garantire serenità nel lavoro ai medici così come a tutto il sistema sanitario nazionale". Si introduce la possibile estensione del cosiddetto scudo penale anche situazioni non emergenziali, nonché l'attribuzione di un onere della prova più esteso a carico di chi agisce in giudizio.
Con la proposta, inoltre, si punta ad alleggerire il peso da attribuire all'aderenza alle linee guida, rendendole meno dogmatiche. Si tratta delle linee guida che i professionisti sanitari possono far valere a propria discolpa per dimostrare l'assenza di responsabilità nel proprio operato.

Denunce e rivalsa - Sarebbero 35mila le azioni legali all'anno, delle quali il 97% (nell'ambito penale) si risolve con il proscioglimento, ma che costano alla sanità pubblica 10 miliardi. Per Rossi, inoltre, "i medici sono ancora troppo esposti anche da un punto di vista civilistico. Infatti, se da un lato la legge Gelli favorisce che venga chiamata in causa la struttura sanitaria piuttosto che il medico, dall'altro il medico è a sua volta spesso tratto in causa dalla struttura".

Dubbi di costituzionalità e critiche da Anaao- Paletti contro le denunce infondate, dunque, pur "senza negare che il problema degli errori medici esiste, in Italia e non solo". "La depenalizzazione della colpa medica significa la non imputabilità del medico per omicidio colposo/lesioni colpose - sottolinea il presidente di OmceoMi, Roberto Carlo Rossi - Noi siamo favorevoli, ma vi sono pareri contrastanti tra i giuristi. Alcuni ritengono la richiesta anticostituzionale".
Negativo il commento di Anaao Assomed che ritiene insufficiente la portata della riforma proposta dalla Commissione Nordio: "Non risponde in alcun modo all’esigenza di sicurezza invocata dall’Anaao Assomed a nome di una classe medica oggetto di delegittimazione, denunce e diffamazione”.

La parola passa al Parlamento.