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CONSIGLIO AGRIFISH

Direttiva Habitat, Italia capofila di proposte di modifica

Direttiva Habitat, Italia capofila di proposte di modifica
"Intervenire per ridurre il sovrappopolamento di alcune specie". E' la proposta italiana del Ministro Lollobrigida, sottoscritta in Agrifish da sette Stati Membri.

Nel corso del consiglio Agrifishche si è tenuto il 20 novembre a Bruxelles, il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha presentato un documento per revisionare la Direttiva Habitat al fine di contenere "con urgenza" le sfide che sta affrontando l'agricoltura.

Il documento già sottoscritto da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia "è stato appoggiato dalla ampia maggioranza dei ministri europei" dichiara un comunicato stampa del Masaf.

Obiettivi - La proposta è di rafforzare il ruolo degli agricoltori come "attori chiave per la sicurezza alimentare e la biodiversità" con l'obiettivo di cercare soluzioni paneuropee che tengano conto delle diverse caratteristiche delle zone rurali "anche se ciò potrebbe richiedere una revisione e un aggiornamento dello status di protezione dei lupi ai sensi dell'attuale quadro giuridico"  come ad esempio l'attuale quadro normativo Direttiva 92/43/CEE Habitat.

"L'uomo - ha spiegato il ministro - deve aiutare le specie in estinzione a sopravvivere ma, con la stessa determinazione, deve valutare e intervenire per ridurre il sovrappopolamento di alcune specie, per garantire equilibrio nella stessa specie ma anche per tutte le altre, uomo compreso, nelle attività che gli sono proprie".

Selvatici - "Proprio per questo - ha dichiarato Lollobrigida - va rivista la posizione europea sui grandi carnivori, lupo compreso, alla luce della presenza attuale divenuta eccessiva in molte aree del continente. Riteniamo quindi che occorra affrontare con urgenza le sfide legate alla presenza degli animali selvatici, rivedendo e aggiornando l'attuale quadro normativo sullo status di protezione dei lupi".

PAC - Tra le altre richieste avanzate alla Commissione Europea, figura nel documento anche quella di continuare a finanziare adeguatamente la politica agricola comune, PAC, per mantenere le attività agricole compreso il bestiame, la trasformazione agroalimentare, il ripristino degli habitat nelle zone rurali e per mantenere in produzione l'intera superficie agricola comprese le aree con vincoli naturali.