• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
PROGETTO PILOTA

Emissioni ridotte nell'alimentazione di bovini

Emissioni ridotte nell'alimentazione di bovini
Il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali di Milano ha pubblicato i risultati di un progetto pilota per ridurre le emissioni generate dall'alimentazione dei bovini da carne.

Nuove tecniche di agricoltura rigenerativa possono ridurre l’impatto ambientale nella coltivazione di mangimi destinati all’alimentazione dei bovini. Le prime evidenze scientifiche sono state pubblicate da Science of the Total Environment. Lo studio, firmato da ricercatori italiani dell'Università di Milano, si basa su dati analizzati con il metodo Life Cycle Assessment- (Valutazione del Ciclo di Vita) il principale metodo utilizzato per le etichettature ambientali (EcoLabel).

Lavorando sulle colture di due aziende agricole di Inalca, lo studio ha analizzato le emissioni di CO2 equivalente (eq) per tonnellate di foraggio prodotte prima e dopo l’introduzione delle tecnologie di stabilizzazione dell’azoto. La CO2 equivalente misura l'impatto sul riscaldamento globale di un dato gas serra.

Ottimizzando l'uso di fertilizzanti, in particolare quelli azotati che rappresentano una fonte importante di emissioni di gas serra in atmosfera, lo studio ha evidenziato una riduzione significativa delle emissioni di CO2 (eq) per tutti e tre i foraggi considerati: silomais, pastone e grano foraggero.  In particolare, è stato utilizzato un inibitore della nitrificazione ('Instinct') che, stabilizzando l’azoto distribuito con i digestati aziendali, ha ridotto l’uso dei fertilizzanti di sintesi, migliorato le rese colturali e ridotto le emissioni di CO2 eq in media del 19% . La produttività si è mantenuta sui livelli ottenuti con il sistema convenzionale.

Il progetto pilota -promosso da Corteva Agriscience e Inalca- ha valutato l’impatto di pratiche agronomiche innovative per la produzione dei foraggi destinati agli allevamenti di bovini da carne per ridurre le emissioni. "Negli ultimi 20 anni, Inalca ha costantemente investito nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento, dove si concentra la maggior parte degli impatti ambientali della filiera delle carni", dichiara Giovanni Sorlini, responsabile Sviluppo Sostenibile di Inalca. "Un’integrazione con il settore primario che ha consentito ad Inalca di creare una infrastruttura agro-zootecnica che oggi conta su oltre 2.700 ettari di terreni destinati all’autoproduzione delle foraggere.


Environmental effect of improved forage fertilization practices in the beef production chain