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IT-ALERT

Protezione civile, oggi test di allerta sullo smartphone

Protezione civile, oggi test di allerta sullo smartphone
La Protezione Civile sta testando il sistema di allerta pubblico nazionale IT- Alert. Oggi, 10 luglio, è la volta dell'Emilia Romagna e dei territori limitrofi. 

Sono iniziati  i test sperimentali di allerta nazionale per avvisare la popolazione di eventuali emergenze e calamità. Dopo Toscana, Sardegna, Sicilia e Calabria, oggi 10 luglio, è la volta dell'Emilia Romagna: la Protezione Civile ha inviato un messaggio sonoro via smart phone e una notifica-test di allerta, con l'invito a compilare un questionario. Il test odierno è stato inviato anche ai cittadini residenti nelle regioni confinanti.

Sperimentazione- L’obiettivo del test è quello di collaudare e far conoscere IT-alert il nuovo sistema di allarme pubblico che, in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti, raggiunge i territori interessati. In questa fase i messaggi di test non comunicano rischi e comportamenti da tenere. Agli utenti viene solo richiesto di compilare un questionario utile ad implementare il sistema.
Lo sviluppo dei test ha coinvolto tutti i produttori di smartphone. Per legge,  i fornitori dei servizi mobili di comunicazione sono tenuti a mettere a disposizione il numero per l'invio di allarmi pubblici agli utenti finali interessati.
Entro la fine del 2023 verranno effettuati i test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento.

A regime- Il sistema è sperimentale fino al 13 febbraio 2024. Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall'emergenza o dall'evento calamitoso e abbia un cellulare attivo. La tecnologia cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica.

I dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o se privi di campo e potrebbero non suonare se con suoneria silenziata.

Quando sarà operativo, sarà impiegato per le seguenti tipologie di rischio
  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
  • precipitazioni intense.
A regime, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare il sistema.

Normativa- La Direttiva UE 2018/1972 ha introdotto il Sistema di allarme pubblico che spetta agli Stati Membri implementare. L'Italia, con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 ottobre 2020, aggiornata dalla Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023 (“Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert”) ha disciplinato l’utilizzo del sistema di allarme pubblico IT-Alert.