HPAI nei visoni, IZSVE: problema non solo dei volatili

Pubblicato lo studio che documenta la circolazione del virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità in un allevamento di visoni da pelliccia nel nord ovest della Spagna. 
I ricercatori del Laboratorio di referenza europeo per l’influenza aviaria presso l'IZSVe, in collaborazione con i colleghi dell'omonimo laboratorio di Madrid e le autorità sanitarie spagnole, hanno identificato il virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 in un allevamento di visoni da pelliccia nel nord ovest della Spagna. Le indagini sono state condotte a seguito dell'aumento improvviso di mortalità registrato in un allevamento di visoni a ottobre. I risultati delle indagini sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Eurosurveillance. 

Isabella Monne, veterinario del Laboratorio di referenza europeo per l’influenza aviaria presso l’IZSVe e coautrice dello studio ha dichiarato “Questo evento ci ricorda che il virus influenzale aviario ad alta patogenicità H5N1 non è un problema solo dei volatili. È in atto un’emergenza epidemica globale, senza precedenti, che non sconvolge solo la produzione avicola ma che sta colpendo gravemente molte specie di volatili selvatici e sporadicamente anche di mammiferi selvatici, minacciando gravemente la biodiversità del nostro pianeta". 

Non si conosce ancora il meccanismo di introduzione e diffusione del virus nell'allevamento. Tuttavia, i ricercatori ipotizzano che il virus sia stato introdotto dagli uccelli selvatici e che ci sia un legame con i casi di mortalità riscontrati nei volatili selvatici marini nelle settimane precedenti.

Sebbene il virus identificato nei visoni si distingua dai ceppi finora descritti nei volatili europei per alcune mutazioni presenti nel suo genoma, i ricercatori sottolineano che nessuna delle mutazioni rilevate è fra quelle note per rendere un virus H5N1/HPAI trasmissibile efficacemente da uomo a uomo.