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PROTESTA IL 15 DICEMBRE

Bocciata la flat tax per la dirigenza medica e veterinaria

Bocciata la flat tax per la dirigenza medica e veterinaria
Dichiarati inammissibili alcuni emendamenti a favore della dirigenza del SSN. Protesta l'Intersindacale medica: un altro schiaffo alla dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.

Inammissibile per mancanza di coperture. Questa la valutazione della V Commissione Bilancio all’emendamento dell’On Silvio Lai (PD)  volto ad applicare una aliquota fissa del 15 per cento dell'Irpef all'indennità di esclusività in favore dei dirigenti medici, veterinari e sanitari con rapporto di lavoro esclusivo. L’indennità sarebbe stata introdotta nel 2024, realizzando una decontribuzione fiscale di circa 300 milioni di euro.

Ammessi invece al vaglio dell’Aula di Montecitorio, altri emendamenti sempre a firma dello stesso Lai (qui tutti gli emendamenti) per defiscalizzare solo l’incremento dell’indennità di esclusiva e per defiscalizzare il lavoro “aggiuntivo e disagiato” nonchè l’indennità specifica della dirigenza medica veterinaria e sanitaria. La decontribuzione si otterebbe applicando una aliquota del 15 per cento. Con lo stesso obiettivo, il deputato Lai ha presentato più emendamenti con differenti importi di spesa per le pubbliche finanze. La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato gli emendamenti privi di copertura.

Il deputato punta alla defiscalizzazione dell'incremento dell'indennità di esclusività applicandovi una aliquota del 15 per cento dal 2023. Il costo della misura è stimato in 140 milioni di euro. Più oneroso invece aumentare, defiscalizzandolo, il trattamento accessorio della retribuzione del del lavoro aggiuntivo correlato al fondo di risultato e delle attività sanitarie correlate alle particolari condizioni di lavoro della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del servizio sanitario nazionale. La misura, applicando l’aliquota fissa del 15 per cento avrebbe un costo di spesa di 238 milioni di euro.

Infine, il terzo emendamento che ha superato il vaglio di ammissibilità, prevede la defiscalizzazione della indennità di specificità dirigenza medica e veterinaria. Lo scopo è di valorizzare economicamente le caratteristiche peculiari e specifiche della dirigenza medica e veterinaria dipendente delle aziende sanitarie, applicando una aliquota Irpef del 15 per cento alla indennità stipendiale di specificità medica e veterinaria. L’onere di spesa pubblica in questo caso sarebbe di 253 milioni di euro.

La protesta dell'Intersindacale- "Un altro schiaffo alla dirigenza medica, veterinaria e sanitaria". L'Intersindacale conferma la protesta di piazza del 15 dicembre. “Nella manovra 2023 non c’è traccia di riconoscimenti per il personale dipendente- afferma il comunicato. "Tra aumenti per le farmacie, aumento dell’età pensionabile e altri capitoli di interesse non c’è traccia di riconoscimenti per il personale dipendente eccetto poche briciole stanziate per il 2024 e non per tutti"- dichiarano i sindacati.