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PET THERAPY

Relazioni positive: un cane vero batte il pelouche

Relazioni positive: un cane vero batte il pelouche
Molto più di un pelouche: un cane vero aumenta significativamente l'attività neurologica nei soggetti demotivati. Lo rivela uno studio condotto con razze Golden e Jack Russell.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, ha condotto a nuove conoscenze sulle reazioni neurologiche di alcuni soggetti durante un intervento assistito di pet therapy.

Lo studio condotto dal dipartimento di psicologia dall'Università di Basilea ha analizzato le reazioni emotive e l'attività celebrale di ventuno soggetti sani (10 donne, 11 uomini) durante alcuni incontri di pet therapy. I cani coinvolti nella ricerca erano una femmina di Jack Russel (6 anni di età), una femmina di Goldendoodle (4 anni di età) e una femmina di Golden Retriever (4 anni di età). 

Il test e i risultati- Nella prima fase di analisi, i partecipanti hanno osservato passivamente il cane, poi il cane si è sdraiato accanto al partecipante sul divano senza contatto fisico, nella terza fase il partecipante ha potuto  accarezzare il cane. Il test è stata condotto anche con cani peluche. I risultati hanno dimostrato che l'attività cerebrale prefrontale in soggetti sani aumenta con l'aumento della vicinanza interazionale con un cane o un animale di peluche. Tuttavia si è riscontrata una maggiore attivazione cerebrale in presenza di un cane rispetto alla presenza di un animale di peluche. 
La relazione con il cane ha un effetto cruciale in pazienti con deficit di motivazione, attenzione e funzionamento socioemotivo.
L'integrazione degli animali negli interventi terapeutici potrebbe quindi essere un approccio promettente per migliorare il coinvolgimento emotivo e l'attenzione.

Ulteriori studi- Secondo gli studiosi la ricerca futura dovrebbe replicare la ricerca con campioni di dimensioni maggiori e partecipanti diversi. Inoltre, gli effetti dell'interazione diretta con un cane vivo potrebbero essere studiati con altre tecniche di neuroimaging in grado di misurare l'attività cerebrale in diverse aree cerebrali contemporaneamente. 
Futuri campi di indagini dovrebbero analizzare l'effetto della familiarità e della relazione sull'attività neurologica dei soggetti coinvolti, nonché il tipo di interazione con il cane. La familiarità dovrebbe essere studiata coinvolgendo cani sconosciuti, cani sconosciuti con contatti ripetuti e cani da compagnia dei partecipanti. Sarebbe, anche, interessante per gli autori confrontare gli effetti di diverse specie animali o delle diverse caratteristiche dell'aspetto dei cani e utilizzare diverse condizioni di controllo. In futuro dovrebbe essere introdotto l'ottenimento di valutazioni soggettive delle diverse interazioni come la piacevolezza percepita, lo stress e la relazione con il cane o l'animale di peluche. 

Effects of contact with a dog on prefrontal brain activity: A controlled trial
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0274833