"Nessun rischio per l'uomo". Ma "è in pericolo un intero comparto". Il commento di Giovanni Guadagnini per l'ANSA.
"Il fatto che il virus della peste suina sia entrato in un allevamento nel Lazio, con due casi di positività tra i maiali, è un forte campanello d'allarme: ci sono rischi di una più ampia propagazione tra gli allevamenti, che hanno spesso contatti ad esempio attraverso i mezzi di trasporto dei mangimi, e questo significa che è in pericolo un intero comparto".
Lo afferma all'ANSA, Giovanni Guadagnini, veterinario specialista in patologie suine e membro dell'Associazione nazionale veterinari italiani (ANMVI), precisando che non vi è comunque alcun rischio per la salute umana o per la sicurezza alimentare. "Gli esseri umani - spiega - non vengono infettati e non c'è alcun pericolo. Anche se si dovesse ingerire della carne da maiale infetto, ciò non determinerebbe un rischio per la salute umana".
Il pericolo è invece per i suini, "perchè questo virus tra questi animali è altamente letale con tassi di mortalità dell'80%. Inoltre, la trasmissibilità negli allevamenti è veloce e c'è un'alta velocità di contaminazione".
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PSA nei suini, Guadagnini: "Forte campanello d'allarme"
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