• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31380
COMMISSIONI RIUNITE

Sanità animale, sigle veterinarie in audizione

Sanità animale, sigle veterinarie in audizione
Osservazioni dalle sigle veterinarie in auduzione oggi sui decreti legislativi di sanità animale. Corale la richiesta di rafforzamento del ruolo veterinario.

Per affrontare le emergenze in corso, Peste Suina Africana in testa, serve un "esercito veterinario adeguato sul territorio". L'ha dichiarato questa mattina il SIVEMP, per voce di Aldo Grasselli-  intervenuto oggi in audizione nelle Commissioni riunite Affari Sociali e Agricoltura della Camera dei Deputati.

Il ciclo di audizioni sui decreti legislativi di adeguamento al Reg (UE) 2016/429 si è aperto con la partecipazione delle maggiori sigle veterinarie nazionali (qui il video delle audizioni) (qui il testo dell'audizione del Presidente ANMVI Marco Melosi).

Grasselli -recentemente riconfermato alla segreteria nazionale del Sindacato Italiano dei Veterinari di Medicina Pubblica- ha descritto uno scenario di "carenza di personale". Gli organici regionali sono sottodimensionati (-17% della forza dirigente necessaria) e la prospettiva generazionale è di una ulteriore riduzione fino al 30% per pensionamenti.  La catena di comando delle autorià competenti, definita dal decreto legislativo 382, è vista favorevolmente perchè introduce un CVO (Chief Veterinary Officer) in tutte le Regioni, ma questa figura "dovrebbe esserci anche a livello delle Asl". Anche l'Università, ha aggiunto Grasselli, va coinvolta toccando il tema dell'innovazione della formazione veterinaria, specie con riguardo agli animali selvatici. Specie "sempre più commercializzate", che richiedono l'attenzione dei medici veterinari liberi professionisti, per i rischi di zoonosi, di spillover.  Sulle deleghe di attività ufficiali a Veterinari non ufficiali, il Segretario del Sivemp parla di "contraddizione in termini" e di "punto di caduta" della governance di gestione delle emergenze che richiedono professionisti "ad elevata competenza", non reclutati occasionalmente.

L'audizione di Paolo Cova, ex deputato e rappresentante del SIVELP, ha messo l'accento sul ruolo del Veterinario Aziendale insistendo sulla univocità di ruolo all'interno dell'allevamento in contrapposizione alla figura del Veterinario incaricato che "ha creato dei problemi" ha detto. Sugli animali esotici (Atto 383), Cova ha suggerito di introdurre la certificazione antimafia tra i documenti per escludere l'ingresso della "filiera malavitosa".

L'importanza della tracciabilità è stata sottolineata, a nome di FNOVI da Carla Bernasconi: "Siamo a favore di tutte le regole di tracciabilità degli animali, perchè garantiscono la sanità pubblica". Sulla lista positiva degli animali da compagnia, la FNOVI auspica che siano ricompresi le specie già detenute, come ad esempio il maialino nano. Bernasconi ha anche auspicato che il Parlamento si occupi delle competenze del Medico Veterinario, anche in relazione alla Medicina Umana nel contesto one health. "L'atto medico veterinario- ha puntualizzato- non è in nessuna norma. L'unica è il decreto parametri".

Sul ruolo del Veterinario Aziendale è tornato il consigliere FNOVI Medardo Cammi, che nella sua audizione ha puntualizzato l'importanza delle visite di sanità animale previste dal Regolamento (UE) 2019/6 e riprese dal decreto legislativo 382, attualmente all'esame delle Commissioni. Cammi ha descritto le visite di sanità animale secondo gli indirizzi proposti dalla Commissione Europea dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE), stigmatizzando l'importanza dell'informatizzazione completa dei dati dell'allevamento e per contro la previsione di una deroga cartacea. I dati, ha spiegato Cammi,  concorrono alla valutazione del rischio e permettono all'allevatore di migliorarsi.

ANMVI: decreti legislativi "buona base di partenza"