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LEGGE DI SANITA' ANIMALE

ANMVI: decreti legislativi "buona base di partenza"

ANMVI: decreti legislativi "buona base di partenza"
Il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, è intervenuto in audizione informale questa mattina presso le Commissioni riunite Affari Sociali e Agricoltura della Camera. I decreti legislativi del Governo sono "una buona base di partenza". Il Ministero della Salute ha posto la Veterinaria al centro della nuova governance della sanità animale. "Auspichiamo che il Parlamento sia dello stesso avviso". IL TESTO

Governo e Parlamento stanno adeguando l'ordinamento nazionale al Reg (UE) 2016/429 abrogando e modificando tutte le norme incompatibili. Questo lavoro di conformazione legislativa all’Unione Europea,  è alla base dei decreti legislativi all’esame delle Commissioni riunite Affari Sociali e Agricoltura della Camera che questa mattina hanno svolto un ciclo di audizioni in video conferenza (qui il video delle audizioni).

Per il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi, "i testi approvati dal Consiglio dei Ministri il 5 maggio scorso, sono una buona base di partenza per tutti i successivi provvedimenti attuativi. Auspichiamo che il Parlamento sia dello stesso avviso".  Il Presidente Melosi ha infatti spiegato che il Ministero della Salute, l’autorità centrale competente all’applicazione del Reg (UE) 2016/429, "ha ben definito il modello di governance della sanità animale, mettendo la professione veterinaria, la medicina e la scienza veterinaria al centro di questo modello".
 
Tracciabilità, regole e opportunità- E' stato il Parlamento, un anno fa, a dettare al Governo i principi legislativi per la stesura dei decreti legislativi, compiendo alcune "forzature" sul regolamento (UE) 2016/429 e alcune "sottovalutazioni". Il Presidente ANMVI ha parlato del rischio di "travisamento" di un regolamento europeo "di natura sanitaria, che privilegia la tracciabilità degli animali terrestri (come li definisce l’OIE, Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) e che fa rientrare nella definizione di animali da compagnia, anche milioni di esemplari detenibili per affezione".

La tracciabilità è la conditio sine qua non della prevenzione e del controllo delle malattie: "Sapere dove sono gli animali e chi se ne sta occupando è fondamentale per un efficace Sistema Veterinario - ha aggiunto puntualizzando che gli atti del Governo, specie l’Atto 381 e 382, fondano su identificazione, registrazione e formazione alla corretta gestione di qualsiasi animale terrestre.
"Abbiamo detto in più occasioni che le regole tutelano più dei divieti. E che le regole non possono che essere dettate dalla professione e dalla medicina veterinaria, sia negli domestici che selvatici, sia negli animali produttori di alimenti (dpa) che non dpa"- ha spiegato Melosi.
Melosi ha auspicato che il Parlamento non sottovaluti "l'opportunità data dal Legislatore Europeo di gettare le basi per regolamentare e per aumentare le garanzie veterinarie in fatto di sanità animale, attraverso un maggior riconoscimento della figura del Medico Veterinario sia per la salute degli animali produttori di alimenti sia per quella degli animali non detenuti a scopo alimentare".

L'interfaccia tra autocontrollo e controllo ufficiale- L’Atto 382 è "il cuore" della trasposizione nazionale del Reg (UE) 2016/429 - ha affermato il Presidente dell'ANMVi, perchè prefigura un modello di governance veterinaria che mette in relazione le autorità competenti, gli operatori e i Medici Veterinari, pubblici e privati, secondo modalità di cooperazione nuove, reciprocamente interagenti, tra autocontrollo e controllo ufficiale, attraverso la categorizzazione del rischio. "E’ un approccio di dirompente novità epocale, responsabilizzante per chiunque abbia a che fare, anche temporaneamente, con un animale"- spiegato.

L’interfaccia tra l’autocontrollo e il controllo ufficiale "è il Medico Veterinario privato che da libero professionista mette al servizio della salute animale, della salute pubblica e dell’economia del Paese la propria competenza. Il riferimento qui è soprattutto al Veterinario Aziendale (DM 7 dicembre 2017), correttamente indicato dall’Atto 382, articolo 11, come colui che svolgerà regolari visite di sanità animale negli allevamenti italiani. Questa figura va sostenuta. Ricordo - ha aggiunto Melosi- che la Società SIVAR (Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito, federata ANMVI) ha più volte proposto al Tavolo di Partenariato presso il Mipaaf sulla futura PAC di valorizzare l’apporto della Veterinaria agli obiettivi strategici fissati dalla Commissione Europea nella Farm to Fork Strategy e del Green Deal. E di riconoscere premialità economiche agli allevamenti che si dotano della figura del Veterinario Aziendale".

Incentivi finanziari e semplificazioni- Accennati infine due principi legislativi "opportunamente dettati dal nostro Parlamento al Governo", ma meritevoli di "ulteriori interventi rafforzativi". Il primo riguarda l'introduzione di misure di incentivazione finanziaria, "ma senza metterle in relazione a tutti gli allevamenti e in particolare di quelli che si dotino volontariamente di un Veterinario Aziendale ai sensi del DM 7 dicembre 2017". Il secondo principio chiede una normativa improntata alla "chiarezza, alla semplificazione e alla semplicita' applicativa" allo scopo di non appesantire sul piano documentale e formale l'attivita' dei soggetti chiamati alla sua applicazione. "Questo principio di semplificazione, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie richiede maggiori sforzi contro l’incombere della burocrazia digitale"- ha concluso Melosi.

Sanità animale, sigle veterinarie in audizione

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