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LA REPLICA

Sarli: monitorare l’abuso di antibiotici in umana

Sarli: monitorare l’abuso di antibiotici in umana
"E’ vero che la Rev ha portato maggiori garanzie", ma per la Fofi non basta. Sarli: monitorare gli antibiotici anche in umana. Il mercato parallelo "è un problema di controlli".


L'adeguamento nazionale al Regolamento 2019/6 accende il dibattito in Commissione Affari Sociali dove si sono svolte le audizioni della Fnovi e e della Fofi. Questa mattina, l'audizione del Vicepresidente  Luigi D'Ambrosio Lettieri ha visto convergere sulle posizioni della Fofi i deputati farmacisti  Roberto Bagnasco (FI) e Marcello Gemmato (FdI). Mentre l'On Doriana Sarli (Gruppo Misto) - dichiarando la sua professionalità veterinaria- ha svolto ripetute repliche di segno opposto.

Antibiotici ad uso umano-  Sugli antibiotici, Sarli ha rilanciato parlando di un "abuso in campo umano che andrebbe monitorato come e ben più di quanto accade con gli antibiotici ad uso veterinario”. Il riferimento era anche rivolto alla facilità di approvviggionamento al banco della farmacia di questi medicinali, tanto da sollecitare una puntualizzazione del vicepresidente Lettieri. Tutti gli antibiotici ad uso umano sono sottoposti all’obbligo di ricetta- ha dichiarato- se c’è dispensazione libera al banco, il problema “va sottoposto alla vigilanza e al contrasto delle competenti autorità”.

Farmacie e allevamenti- L’On Bagnasco ha concordato sull'esigenza di monitorare l'uso degli antibiotici ad uso umano: “Bisogna stringere anche su questo piano perché l'antibiotico in Italia è molto spesso un abuso. E questo abuso  c'è anche nel settore veterinario dove molto spesso gli antibiotici non passano per il canale delle farmacie. Non parlo dell’animale da compagnia ma dei grandi allevamenti, dove il canale delle farmacie “viene esautorato”- ha dichiarato.

Armadietto e cessione- Secondo Bagnasco “bisognerebbe puntualizzare molto bene l'armadietto di pronto uso e di emergenza, ma con attenzione ad uso più continuativo. Con la Rev- ha concluso- si potrà fare di meglio”. Più diretto l'On Gemmato secondo il quale: il Veterinario “non può essere prescrittore e dispensatore come non lo è il medico di famiglia”.
Sulla cessione da parte del Medico Veterinario, la deputata veterinaria Sarli ha ribadito le posizioni già emerse durante l’audizione Fnovi del giorno prima: “La nostra normativa non la consente. In Italia diversamente da Paesi come Germania e Francia, è consentita solo la cessione di inizio terapia, che rispetta tutti i canoni dell’uso responsabile e della salute animale previsti dalle norme europee”. Anzi, ha aggiunto l’On Sarli, “in Italia stiamo applicando una normativa più restrittiva di quella dei altri Paesi che non modificheranno la possibilità di vendita diretta”, una facoltà- ha ricordato- la deputata- consentita dalla Commissione europea. Già nel 2014, rispondendo al Senato italiano, la Commissione Europea precisò che la vendita diretta “non era oggetto delle normative da rivedere”.
La cessione risponde ad esigenze di approvvigionamento del medicinale veterinario, Io non l'ho mai fatta, sono circondata da 11 farmacie- spiega- ma ci sono condizioni molto diverse”, ha spiegato “specie in zone disagiate.
"Apprezziamo moltissimo che il nostro Paese  si sia discostato dal resto d'Europa e con il decreto 193/2006, art 84, comma 3,  abbia reso impossibile che prescrzione e dispensazione/vendita coincida
siamo assolutamente favorevoli all'armadietto per l'avvio di terapia: è coerente con le esigenze di salute pubblica"- ha detto Lettieri.

Tracciabilità e illegalità-  Per Lettieri, "è vero che la ricetta elettronica veterinaria ha portato maggiori garanzie, tuttavia resistono condizioni che richiedono un controllo complessivo delle intere fasi della gestione del farmaco veterinario". La Rev "è un documento che ha una sua certezza di validità ma non sempre è possibile avere la garanzia sul suo rilascio” dichiara Lettieri riferendosi all’identità certa del prescrittore. Lettieri torna sul tema della farmacovigilanza e dei controlli “perchè la magistratura inquirente- ha detto- rende note attività investigative che raccontano di medicinali paralleli che entrano in Italia senza documentazione”. Lettieri insiste: “C'è un mercato parallelo, non c'è bisogno di trasmissioni come Report per ricordare quello che accade in un alcuni allevamenti, dove farmaci in grandi quantità vengono utilizzati con il rischio di vulnerare l'assetto normativo del nostro Paese”.
“Quello di cui discutiamo sono mercati illegali e paralleli. Si tratta di controlli non di normativa”- ha replicato Sarli, puntualizzando all’On Gemmato che “l’uso auxinico è vietato dalla nostra normativa da tantissimi anni”.

Linee guida- Lettieri ha concluso rilanciando "linee guida puntuali e precise anche dal punto di vista della farmaco-cinetica" sull'uso di antibiotici in allevamento. "Abbiamo bisogno di capire dopo quanto tempo questi animali possono essere destinati alla macellazione". Infine, Lettieri parla di "maggiore omogeneità" tra i soggetti della banca dati, di una "asimmetria" rispetto ad altri paesi europei dove sono le autorità regolatorie a svolgere ruoli che in Italia sono affidati al Ministero della Salute. Il vicepresidente della Fofi suggerisce una "attività osservazionale" con profili di alta competenza (Veterinari, Farmacologi, Farmacisti e Medici) e linee guida "che diventino precettive".

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