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IL PROGETTO

Parsutt, la filiera sostenibile del Prosciutto di Parma

Parsutt, la filiera sostenibile del Prosciutto di Parma

Il Consorzio Prosciutto Parma avvia un percorso di miglioramento e certificazione degli standard di sostenibilità in allevamento. Focus su benessere animale, uso responsabile del farmaco e biosicurezza. 


Una filiera virtuosa e più sostenibile per il Prosciutto di Parma. È questo l’obiettivo di PARSUTT (PARma ham high SUsTainability sTandard) il progetto, coordinato dal Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) di Reggio Emilia e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Il progetto  vede la partecipazione diretta del Consorzio di tutela, di un selezionato numero di operatori della filiera – produttori, allevatori, macellatori – e si avvale del supporto di tecnico-scientifico del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Milano e dell’Organismo di Certificazione CSQA.

PARSUTT - riferisce il Consorzio in una nota-  analizzerà i principali disciplinari e linee guida nazionali e internazionali che prevedono elevati standard di benessere animale negli allevamenti suinicoli al fine di determinare un elenco di parametri rilevanti e propedeutici al miglioramento condiviso dai principali portatori d’interesse e studiati da un gruppo di esperti scientifici internazionali che individuerà anche i livelli soglia per ogni parametro.
Nella definizione di tali parametri, saranno prese in considerazione anche le indicazioni relative al benessere animale e alla biosicurezza riportate in Classyfarm e nel Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale – SQNBA condotto dal Ministero della Salute e dal Mipaaf.

Il progetto  seguirà anche un piano formativo e di divulgazione che prevede il coinvolgimento di allevatori e veterinari aziendali nelle province emiliane ad alta concentrazione di suini su benessere animale, biosicurezza e uso prudente del farmaco.

Si prevede la stesura di un disciplinare tecnico del Prosciutto di Parma con alti standard di benessere animale, elevati livelli di biosicurezza e con indicazioni per un uso responsabile degli antibiotici. Il documento verrà utilizzato come riferimento normativo volontario, elaborato con il consenso delle parti interessate. Insieme al protocollo verranno anche realizzati un manuale con le istruzioni di rilievo e gli strumenti di verifica, quali una checklist per la raccolta dati in allevamento e un programma informatico per la verifica della conformità ai parametri del protocollo.

Il disciplinare tecnico è studiato per contenere anche un innovativo sistema di gestione della tracciabilità e rintracciabilità dei prosciutti lavorati secondo tale modello virtuoso lungo tutta la filiera, dalla fase d’allevamento fino alla stagionatura del prosciutto e alla sua commercializzazione attraverso una nuova metodologia di raccolta di informazioni in tutte le fasi del processo produttivo che consenta di verificare e identificare anche a ritroso ogni singola azione svolta.

I diversi anelli della filiera potranno accedere a un disciplinare di allevamento testato in grado di aumentare la redditività e la competitività delle singole aziende, rispondendo alle più attuali richieste dei consumatori in materia di eticità e sostenibilità delle produzioni.Verrà contestualmente impostato e avviato un iter di certificazione per le aziende aderenti al progetto.

Il progetto coinvolgerà alcune aziende pilota presso le quali verranno eseguite delle analisi tecnico-economiche di possibili punti critici da risolvere con la successiva attuazione di interventi migliorativi.

È prevista inoltre la verifica della sostenibilità economica e ambientale dell’applicazione del protocollo su tutta la filiera con la quantificazione dei costi d’investimento e di gestione e la loro incidenza generale sulla produzione del Prosciutto di Parma. In ambito ambientale sarà calcolata l’impronta di carbonio attraverso l’utilizzo della metodologia Life Cycle Assessment che permette di quantificare gli impatti in relazione alle fasi del ciclo di vita del prodotto analizzato, al fine di individuare le fasi produttive più critiche e i possibili interventi di miglioramento che consentano di ridurne l’impatto ambientale. CSQA sarà l’organismo partner che si occuperà delle attività di certificazioni per questo progetto.

Infine, uno studio del mercato nazionale e internazionale permetterà di valutare la propensione all’acquisto di Prosciutto di Parma animal friendly da parte del consumatore e l’accoglienza da parte della grande distribuzione e di definire le possibili strategie di marketing.


Prosciutto di Parma avvia un progetto di filiera virtuosa