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PROFILASSI ANTI-COVID-19

Vaccino ai Veterinari: difformità di trattamento anche fra Province

Vaccino ai Veterinari: difformità di trattamento anche fra Province
A qualcuno il Pfizer, ad altri l'AstraZeneca. Il Piano vaccini è applicato in modo difforme ai Medici Veterinari persino fra Province della stessa Regione.

Nonostante i Medici Veterinari appartengano ad un a professione sanitaria, per loro la somministrazione del vaccino anti Covid-19 non è ancora una certezza. Su tutto il territorio nazionale, la profilassi continua a non essere garantita e viene offerta secondo criteri disomogenei. Continuano a mancare l'auspicato coordinamento nazionale e omogeneità organizzativa fra le Regioni, nonostante le sollecitazioni al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni.

E proprio la Regione del Presidente Bonaccini, l'Emilia Romagna, si è segnalata  fra quelle che applicano in maniera disomogenea la vaccinazione anti Covid-19 ai Medici Veterinari. Non va meglio in altre Regioni, del Nord, del Centro e del Sud, dalla Lombardia al Veneto, dal Lazio alla Puglia, dove molti Medici Veterinari sono ancora in attesa della prima dose vaccinale.

In alcune Regioni, il trattamento vaccinale differisce persino fra Provincia e Provincia. L'ultima protesta, ma solo in ordine di tempo, è quella dei Veterinari pugliesi, vaccinati a Taranto ma non a Foggia. In Lombardia, invece, all'interno della stessa ATS si è somministrato in modo apparentemente alternativo il vaccino Pfizer BioNTech (rivolto alle categorie sanitarie) e l'AstraZeneca (somministrato per fasce d'età). Altrove, invece, sono stati vaccinati i dipendenti del SSN ma non i liberi professionisti.

Dopo l'impegno del Governo a superare le difficoltà di approvvigionamento che hanno pesato sulla contiunità della profilassi, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani è tornata a chiedere garanzie di immunizzazione e di omogeneità vaccinale per una professione sanitaria dichiarata "essenziale" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale  e che sta assicurando la sicurezza alimentare al Paese e la salute delle popolazioni animali, sia negli allevamenti che nelle famiglie italiane.

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