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INTERROGAZIONE

Controlli su Enci, L'Abbate risponde in Commissione al Senato

Controlli su Enci, L'Abbate risponde in Commissione al Senato
Il Ministero delle politiche agricole  "verifica la tenuta del libro genealogico del cane di razza" . All'ultima verifica " non ha riscontrato criticità".


“Ieri ho ricevuto risposta ad una mia interrogazione sulla gestione dell’l'Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI), detentori dei libri genealogici ed i registri anagrafici, sul rispetto delle norme tecniche e del codice etico in tema di riproduzione di razze canine”. Lo riferisce la senatrice Gisella Naturale (M5S) della Commissione agricoltura al Senato.

Ho sollevato alcune criticità - spiega la Senatrice- rispetto alla quantità dei controlli e al personale qualificato ad effettuarli; visite veterinarie per accertare eventuali patologie prima delle prove selettive nei diversi campionati; maggiori verifiche sul pedigree delle razze in modo da evitare falsificazioni e quindi controllare e vigilare sulla veridicità delle genealogie certificate”.

All'interrogazione ha risposto il sottosegretario Giuseppe L'Abbate  assicurando l’attenzione del suo Ministero "costantemente informato dell’operato dell’Enci per tutti gli aspetti di competenza relativi alla tenuta del libro genealogico del cane di razza, sia mediante l’ordinaria vigilanza sugli adempimenti previsti dal relativo disciplinare, che attraverso i continui approfondimenti svolti su specifiche tematiche". Il Ministero delle politiche agricole- ha aggiunto L'Abbate "verifica periodicamente il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente per la tenuta del libro genealogico del cane di razza; l’ultima verifica, che non ha riscontrato criticità, è stata effettuata il 22 ottobre 2018".

Codice etico dell'allevatore- Riguardo al codice etico dell’allevatore, che impegna il soggetto che lo sottoscrive ad osservare le disposizioni contenute nei relativi canoni, il Sottosegretario ha evidenziato che "è obbligatorio soltanto per gli iscritti al Registro degli allevatori. Nel caso di infrazione ai canoni del codice, gli allevatori iscritti al Registro possono incorrere nei provvedimenti di cui all’articolo 17 del disciplinare del libro genealogico (ammonimento, sospensione, radiazione); non essendo tuttavia un codice vincolante per tutti gli altri allevatori che iscrivono cucciolate nel Libro genealogico, è possibile che si verifichino casi in contrasto con i canoni".

Tuttavia l'Enci- "nel rispetto della salute dell’animale  ha deciso di estendere a tutti gli allevatori il canone 11 richiamato dalla Senatrice interrogante, ovvero che l'accoppiamento degli esemplari femmina non sia prematuro, né eccessivamente tardivo e  che dopo i sette anni di età sia necessario un certificato di idoneità alla riproduzione prevedendo tale  certificazione anche per coloro che non siano iscritti al Registro degli allevatori ma che chiedano l’iscrizione di una cucciolata nata da fattrici con più di 7 anni". 

Regolare presenza del Veterinario- Il Sottosegretario ha aggiunto che la partecipazione dei cani alle verifiche zootecniche, siano esse morfologiche (esposizioni) o attitudinali (prove), è consentita nel rispetto delle previsioni dei vigenti regolamenti afferenti la tipologia di manifestazione. In particolare, sebbene non sia previsto il preventivo accertamento dell’eventuale presenza di gradi di displasia nei cani iscritti alle verifiche, il Regolamento speciale delle prove di lavoro (articolo 11) e il Regolamento speciale delle esposizioni canine (articolo 15) prevedono, entrambi, la presenza di un veterinario di servizio che è tenuto ad escludere dalla verifica soggetti "affetti da malattie della pelle e da ogni altra malattia". Nello specifico, in relazione al campionato sociale del Club amatori pastore belga citato dall’interrogante, l’Enci ha comunicato che della manifestazione era regolarmente presente un veterinario incaricato dall’organizzazione.

I controlli di cucciolata, nelle previsioni del disciplinare del Libro genealogico e delle relative norme tecniche devono essere effettuati direttamente dalle delegazioni presso gli allevatori. Per i controlli di secondo livello invece, l’ENCI, recependo le indicazioni della commissione tecnica centrale, ha introdotto e implementato una serie di fattori di rischio che producono nel sistema informatico specifiche segnalazioni per consentire approfondimenti, attraverso l’estrazione del DNA, sulle parentele rispetto alle dichiarazioni presentate dagli allevatori.

Controlli - Nel 2019, sono stati complessivamente sottoposti a controllo 24.500 cani, pari al 15,5 per cento del totale dei cani iscritti al Libro genealogico. E’ stata inoltre attivata una procedura di controllo delle cucciolate iscritte al Libro genealogico qualora di dovesse rilevare che almeno un cucciolo nato sia dichiarato con mantello di colore differente da entrambi i riproduttori. Tenuto conto delle particolarità genetiche presenti in alcune razze, l’ufficio centrale procede alla verifica sulle cucciolate interessate per accertare la compatibilità dei cuccioli dichiarati sulla base dei mantelli presenti in genealogia, anche attraverso verifiche parentali con l’estrazione del DNA.

Certificati di origine e pedigree- Relativamente alle presunte "falsificazioni dei certificati di origine" e ai "pedigree rilasciati per cuccioli le cui madre risultava morta prima della loro nascita", in assenza di indicazioni precise sul caso specifico, l’Enci ha comunicato che non è stato possibile procedere ad effettuare i dovuti approfondimenti. Qualora emergessero incongruità da successive comunicazioni, l’Ente ha assicurato che interverrà con le consuete azioni correttive già identificate dalle procedure di sistema.

"In ogni caso, al fine di vigilare sempre più accuratamente sulla veridicità delle genealogie certificate, nell’anno 2019 sono stati registrati complessivamente 24.788 depositi di campione biologico"- ha concluso L'abbate precisando  che i laboratori accreditati dall’ENCI "devono essere iscritti all’ISAG (International Society of Animal Genetics)  ed aver superato con successo il periodico comparison test con altissimo grado di accuratezza, secondo quanto fissato dalla commissione tecnica centrale".

La replica- La Senatrice Naturale si è dichiarata soddisfatta della risposta sottolineando però "che il codice etico non è obbligatorio per le associazioni nazionali di allevatori di specie o razza non iscritte al registro degli Allevatori”. Ha invece apprezzato "la volontà espressa, sia da parte del MIPAAF che dell’ENCI di estendere a tutti gli allevatori il canone 11 del codice etico, da me richiamato, anche per coloro che non sono iscritti al Registro degli Allevatori in ragione del miglior benessere degli animali”.