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SERVIZI VETERINARI EUROPEI

Controlli ufficiali: per la Commissione devono ripartire tutti

Controlli ufficiali: per la Commissione devono ripartire tutti
Per la UE è già post-emergenza. La Commissione ha chiesto agli Stati Membri il ripristino dei controlli ufficiali. In Italia non ci sono più attività "differibili".


La riduzione dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali è stata al centro del vertice del 15 maggio fra i Capi dei Servizi Veterinari degli Stati Membri. L'emergenza COVID-19 ha messo in difficoltà la gestione dei controlli ufficiali veterinari in tutta Europa, in alcuni Paesi  più gravemente che in altri, tanto da richiedere alla Commissione Europea una riduzione di queste attività. La pandemia ha avuto analoghe ripercussioni  anche sulla "condizionalità", con conseguente richiesta di poter ridurre anche le attività di controllo in questo ambito, specie nei Paesi dove il coinvolgimento nell'emergenza è stato maggiore. L'Italia è certamente fra questi.

La posizione della Commissione- L'Esecutivo di Bruxelles ha invece confermato "la necessità di un ripristino di tali attività" in tutti gli Stati Membri. Pertanto, il Ministero della Salute italiano dovrà conciliare la posizione di Bruxelles con le richieste delle Regioni che, due giorni prima del vertice europeo, avevano presentato al Ministero la loro proposta di rimodulazione dell'attività dei Servizi Veterinari e dei Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione.

La contro-proposta del Ministero alle Regioni- All'esito del vertice europeo, la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (DGSAF) ha elaborato una proposta di riprogrammazione dei controlli  per l'anno 2020 "cercando di accogliere quanto più possibile, le istanze delle Regioni e delle Province Autonome", tenendo in debito conto che la perdurante incertezza epidemiologica rispetto a COVID-19  condiziona la capacità di risposta ad eventuali altre emergenze e assorbe una parte delle risorse umane disponibili. 

Conciliare i controlli con la prevenzione COVID-19- La Direzione Generale fornisce alle Regioni indicazioni su come modificare l'approccio all'esecuzione dei controlli ufficiali, dovendo conciliare il loro svolgimento con il contenimento del virus SARS-CoV-2. Laddove possibile, sono quindi consentite le attività da remoto, i sopralluoghi dovrebbero essere unici e accorpare più attività; anche il tempo di permanenza in loco andrà ridotto, dando preavviso all'operatore del controllo, come consentito dal  Regolamento 625/2017 (articolo 9, punto 4) in circostanze non ordinarie giustificate. A tutela del personale, andrà mantenuta l'applicazione del Protocollo di sicurezza (Allegato 6) del DPCM del 26 aprile, comprese le dotazioni di mascherine e di altri dispositivi di protezione per gli operatori sanitari previste dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro.
La Direzione ministeriale suggerisce alle Regioni di predisporre un documento di rendicontazione che riporti per ogni attività di controllo ufficiale la tipologia di controllo da privilegiare ( ispezione, sorveglianza monitoraggio, audit, campionamento); il metodo e la tecnica di controllo (documentale, mediante sistema informatico, in loco, ecc.; e la modalità di esecuzione (con preavviso o senza preavviso).

Rimodulazione delle attività precedentemente considerate "differibili"
- La rimodulazione inviata dalla DGSAF alle Regioni interessa tre ambiti di attività: sanità animale e anagrafi; igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche e igiene urbana; scambi UE, importazioni ed esportazioni. Nessun ambito contempla più la differibilità di alcune attività (qui le precedenti disposizioni), bensi una possibile rimodulazione. Tornano pienamente operativi anche i laboratori ufficiali degli Istituti Zooprofilattici, "nonostante siano anche coinvolti nella diagnosi diretta da COVID-19".

Indicatori LEA- Sulla proposta delle Regioni di rivedere le valutazioni sull'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, la DGSAF risponde che, per il 2020, il monitoraggio degli indicatori dei LEA di competenza (sanità e benessere animale, sicurezza degli alimenti) sarà adattato alla nuova programmazione tenuto conto che nei mesi di massima emergenza pandemica alcune attività sono state necessariamente differite.

pdfNOTA_DGSAF_10_GIUGNO_2020.pdf497.6 KB