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RISCHIO BIOLOGICO COVID-19

Come aggiornare il DVR delle strutture veterinarie

Come aggiornare il DVR delle strutture veterinarie
In seguito al rischio biologico da COVID-19 nelle strutture veterinarie, i datori di lavoro (RSPP) devono aggiornare il Documento di Valutazione del Rischio (DVR).


Per aiutare i Medici Veterinari che devono aggiornare il DVR (Documento di Valutazione del Rischio) al rischio biologico da Covid-19, l'ANMVI integra il Protocollo di gestione con alcune indicazioni ad hoc. Le ha elaborate Carlo Pizzirani, Consulente e Formatore dell'Associazione per la normativa sulla sicurezza sul lavoro, sotto forma di integrazione al DVR già redatto, per aggiornarlo alla variabile COVID-19.

L'aggiornamento del DVR compete ai Medici Veterinari "datori di lavoro" e titolari di qualifica RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) ed è richiesto dal recente documento tecnico dell'INAIL sulla rivalutazione del rischio biologico negli ambienti di lavoro. La rivalutazione si basa sull'analisi di  tre fattori di rischio: esposizione, prossimità e aggregazione in base ai quali occorre mitigare/scongiurare il rischio contagio per i lavoratori. Il DVR andrà inoltre integrato con corrispondenti  misure organizzative, di prevenzione e di protezione, messe in opera.

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RISCHIO BIOLOGICO SARS- CoV- 2 (COVID-19) - Fac simile integrazione al DVR:

Anche se i nostri pazienti non sono interessati dalla patologia COVID-19 e visto che i Servizi Veterinari (Ateco 75) sono stati considerati “essenziali” e per questo sono rimasti in attività, in occasione della pandemia causata da SARS- CoV- 2 (COVID-19)  sono state adottate procedure e DPI idonei a minimizzare il rischio contagio e il rischio nascita di nuovo focolaio anche nei confronti delle persone che accompagnano il paziente animale.

La FNOVI (Federazioni Nazionale degli Ordini Veterinari)  ha emanato a più riprese circolari indicanti i consigli di prudenza e di corretto comportamento; gli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari hanno informato gli iscritti riguardo alle direttive regionali; l’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha pubblicato il Protocollo di gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID- 19 nelle strutture veterinarie; Confprofessioni ha emanato Linee guida per la sicurezza negli studi professionali nella “Fase 2”; il  24 aprile 2020 è stato adottato il  “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID – 19 negli ambienti di lavoro; l’INAIL, ha emanato un “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS – CoV – 2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” al quale ci rifacciamo anche se tutto quello che era stato precedentemente adottato e installato risulta perfettamente in linea con quanto previsto nel documento tecnico.

- Il lavoro viene svolto su appuntamento in modo da evitare affollamento.
- I proprietari attendono all’esterno della struttura e viene raccomandato di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale.
-Non viene accettato all’interno più di un accompagnatore per paziente, e viene comunque mantenuta la corretta distanza tra le persone.
- Quando l’indole del paziente lo permette a nessun accompagnatore viene permesso l’ingresso nella stanza di visita e questa viene effettuata dal solo medico (che potrà avvalersi eventualmente dell’ausilio di un collega).
- Nessuna persona è ammessa all’interno della struttura senza la mascherina correttamente indossata e viene consigliato anche l’uso dei guanti di lattice. Sono disponibili vicino all’ingresso presidi per l’igienizzazione delle mani.
- A tutti gli operatori sono state fornite le mascherine che vengono regolarmente sostituite alla necessità.
- In clinica sono stati appesi ai muri documenti esplicativi sul corretto comportamento da adottare.
- L’area reception è stata isolata tramite uno schermo di plexiglass che protegge chi opera in questa zona.
- La sanificazione degli ambienti e degli strumenti è continua, comunque con cadenza giornaliera si provvede a una profonda pulizia degli ambienti e sanificazione.
-E’ stato riorganizzato l’orario di lavoro.
- Quando e se sarà necessaria la messa in funzione dei condizionatori questi subiranno una manutenzione straordinaria, operata dal personale interno, che prevede la pulizia e sanificazione dei filtri con cadenza settimanale 8naturalmente in più agli interventi che periodicamente esegue la ditta che gestisce per contratto la manutenzione di tutto l’impianto).
-All’ingresso nel luogo di lavoro ogni lavoratore appone la firma su un documento di autocertifcazione (appositamente preparato) in cui si dichiara l’assenza di sintomi respiratori e di stati febbrili.
-Tutto il personale è stato debitamente informato e formato sul rischio, sui comportamenti da tenere sullle caratteristiche dei DPI e su come si indossano (le mascherine) e su come si dismettono (i guanti). Si è anche spiegato come tutti questi presidi devono essere smaltiti come rifiuti ospedalieri speciali.

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