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PROTEZIONE COVID-19

FVM: "condizioni pericolose", diffida alle Aziende sanitarie

FVM: "condizioni pericolose", diffida alle Aziende sanitarie
Mancano i dispositivi di protezione individuale al personale sanitario operante in condizioni di emergenza epidemiologica da COVID-19.


Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSN hanno inviato una lettera di diffida alle Aziende sanitarie. L'iniziativa fa seguito a segnalazioni riguardanti "pericolose condizioni lavorative" a cui sono esposti dirigenti medici, veterinari e sanitari del SSN.

Mascherine e tamponi- Nelle aziende sanitarie italiane continuano a scarseggiare le specifiche mascherine con i filtranti respiratori e le protezioni per gli occhi, necessari a garantire l’incolumità del personale sanitario. Scarseggiano anche i  tamponi naso-faringei e non è possibile testare il personale sanitario entrato a contatto con il virus, con la conseguenza che quanti hanno effettivamente contratto il virus, non adeguatamente equipaggiati, continuano a lavorare da infetti, con conseguente, esponenziale aumento del rischio clinico per gli stessi e per i pazienti con cui entrano in contatto
 
Rilevanza penale- I sindacati chiedono che durante l'emergenza epidemica da Coronavirus siano rispettate le norme della sicurezza sui luoghi di lavoro, "mettendo a disposizione di tutti gli operatori sanitari in servizio nelle proprie strutture, i necessari DPI (dispositivi di protezione individuale) per garantire la loro l’incolumità". L'inosservanza di tale obbligo- si legge nel testo della diffida- assume rilevanza penale.

Confusione sui DPI da utilizzare- In base alla Circolare del 20 febbraio del Ministero della Salute, "le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto".
Ma il Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 - non ha specificato le differenze di utilizzo dei DPI raccomandati nei contesti di lavoro sanitario (mascherine di tipo FFP2 e di tipo FFP3) "del che si rimarca la confusione generata al riguardo, evidentemente non essendo tali mascherine equivalenti sotto il profilo dell’efficacia"- fanno notare i sindacati.

Insufficienti le mascherine chirurgiche- Invece, l'OMS - ricorda la diffida-  prevede  che le mascherine di tipo FFP2 e FFP3 debbano essere obbligatoriamente utilizzate per tutte le procedure che generano aerosol, non essendo sufficienti, a tal fine, le sole mascherine chirurgiche le quali non forniscono la migliore protezione possibile per contenere il rischio di contagio

La lettera chiede alle Aziende sanitarie di rimediare alla situazione denunciata nella diffida: in difetto, avvertono i sindacati "saranno intraprese le opportune iniziative legali ivi incluse le dovute segnalazioni all’Autorità giudiziaria e ai competenti servizi ispettivi del lavoro".