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REGOLAMENTO A MILANO

Via le sanzioni ai Veterinari: lettera al Sindaco Giuseppe Sala

Via le sanzioni ai Veterinari: lettera al Sindaco Giuseppe Sala
"Profondo disappunto" per la mancanza di considerazione dei Colleghi liberi professionisti. Lo esprime ANMVI Lombardia in una lettera al Sindaco Sala.


Una multa -da 40 a 240 euro- per i Medici Veterinari che, nella loro struttura non appendano un cartello intimante il pubblico circa l'obbligo di identificazione di cani, gatti e furetti, è una regola che "non può essere condivisa né accolta". Lo scrive il Presidente di ANMVI Lombardia, Francesco Orifici, in una lettera al Sindaco di Milano Giuseppe Sala, all'Assessora Roberta Guaineri e al Presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè.

Oggetto della nota è l'emanando Regolamento Comunale per la tutela animale (qui la bozza in corso di emendamenti), che - salvo auspicate modifiche- obbliga le strutture veterinarie private ad affiggere, pena sanzioni, un avviso sull'obbligatorietà dell'identificazione di cani, gatti e furetti.
In discussione non è il microchip obbligatorio: "Chi scrive è fra i componenti della Commissione randagismo della Regione Lombardia ed è stato tra i fautori dell’obbligo di microchip anche dei gatti, vigente dal 1 gennaio 2020 su tutto il territorio lombardo- fa notare Orifici. Ma il regolamento regionale, fra i più innovativi del Paese, "non contiene alcuna previsione vessatoria e “poliziesca” come quella che il Comune di Milano si appresta invece a varare a carico dei professionisti".

Orifici ricorda anche quanto evidenziato a tutti i candidati durante gli incontri elettorali: "I Medici Veterinari danno già, gratuitamente, un notevole supporto all’Amministrazione nel reperire e nel riconsegnare cani vaganti ai loro proprietari, con notevole risparmio per il Comune; inoltre, i Medici Veterinari llpp ricoprono un ruolo di educazione capillare e quotidiano, indispensabile anche sotto il profilo dell’igiene urbana e della sicurezza pubblica. Il Regolamento in oggetto, dovrebbe semmai valorizzarli e coinvolgerli nella formazione al corretto rapporto uomo-animale (Patentino)".

La lettera ribadisce che non può essere accettata nemmeno la norma regolamentare che vorrebbe i professionisti milanesi “delatori” dei loro proprietari-clienti (art. 6, punto 3), in caso di rifiuto della microchippatura da parte di questi ultimi. "L’identificazione, se erogata dai llpp, è una prestazione libero-professionale (non un LEA) che le parti hanno il diritto e la libertà di pattuire"- si fa notare. Anzi, "imporre al proprietario cliente il “ricatto” della segnalazione coatta rappresenta una grave violazione del rapporto fiduciario con il Medico Veterinario curante. Il solo effetto che si otterrebbe, sarebbe potenzialmente dissuasivo e depressivo del possesso responsabile".
La segnalazione per mancata microchippatura comporta una multa, a carico del proprietario, da 40 a 240 euro.

La richiesta alle autorità milanesi è di modificare il Regolamento comunale, rimuovendo entrambe le disposizioni: cartello sanzionabile e denuncia del proprietario. Eventualmente, le si trasformi in raccomandazione, è la proposta, ma sempre "eliminando ogni sanzione a carico del Medico Veterinario".

Stretta sull'obbligo di microchip, sanzioni anche per il Veterinario