Ambiente, adeguamento della deontologia, evoluzione del mercato e della formazione professionale nella relazione del Presidente Fnovi.
L'ingresso della “medicina ambientale” nell’educazione in medicina veterinaria va a colmare un'altra lacuna, così come è stato per l'antimicrobico-resistenza entrata di recente nella formazione permanente veterinaria. Il Presidente della Fnovi
Gaetano Penocchio ha
relazionato al
Consiglio Nazionale di Torino sulle prospettive e sulle regole dell'esercizio professionale in Medicina Veterinaria, alla luce dello scenario in atto.
In fatto di AMR la Fnovi ha già dato indicazioni di
antimicrobial stewardship con le recenti
Linee di indirizzo per le strutture veterinarie ed ora propone un adeguamento del Codice Deontologico. Quanto alle regole, l'Assemblea degli Ordini ha approvato un nuovo regolamento sull'aggiornamento dei Medici Veterinari. Dall'Università alla sperimentazione animale, non c'è ambito che non sia in divenire e in discussione, ma in tutti "è ora di rivendicare il sapere"- ha affermato Penocchio.
Test d'accesso irrinunciabile e modello teaching hospital - L’accesso ai corsi di laurea in medicina veterinaria non è “chiuso”, ma “programmato”- ha precisato il Presidente, in base a due direttrici: la disponibilità di strutture, strumentario, corpo docenti e la richiesta professionale sul territorio. "La rinuncia alla prova di ingresso non garantirebbe un migliore incrocio di domanda e offerta, pregiudicando semmai la qualità della formazione delle nostre Università".
Quanto alle scuole di specialità, Penocchio ha espresso l’auspicio che possa estendersi ad esse il modello del
teaching hospital, valorizzando gli IZS, enti di formazione e didattica presso i quali, i medici veterinari specializzandi potrebbero svolgere parte della formazione o le ASL, nelle quali gli specializzandi già compiono parte del tirocinio pratico e presso le quali potrebbe essere implementata la Formazione sul campo, il cosiddetto
training field.
Qualifiche e profili- No invece al
task shifting ovvero la sostituzione di profili a più alta qualificazione con altri meno qualificati, che in medicina veterinaria "significa sostituire medici veterinari con laureati triennali, tecnici d’igiene, tecnologi alimentari, biotecnologi, nuovi laureati o altri profili tecnici formati dalle stesse regioni: una formazione non omogenea con possibili abusi di professione con le relative ricadute nei servizi resi"- afferma Penocchio.
Veterinari in calo, ricercatori non collocabili - Sul fronte del SSN, il numero dei medici veterinari "in costante decremento preoccupa". Per Penocchio, il piano straordinario di assunzioni "si è ridimensionato in un ordinario proseguimento delle assunzioni e stabilizzazioni per coprire le carenze di personale". Quanto alla piramide dei ricercatori, secondo il Presidente della Fnovi "produrrà, fra una decina d’anni, dei professionisti di 45/50 anni, difficilmente ricollocabili sul mercato. Pochi supereranno le valutazioni, molti continueranno a sostenere il sistema (a cicli di 5 + 5 anni) ma del sistema non faranno mai parte, perché non avranno maturato gli indici bibliometrici".
Il ritorno delle tariffe minime?- La difficoltà di affermare per via legislativa l'equo compenso, sta facendo soffiare venti contrari alle liberalizzazioni del 2006. "L’assenza di tariffe minime ha avuto come conseguenza il passaggio dalla dimensione individuale a quella aggregata"- osserva Penocchio.
Analizzando le dinamiche del mercato professionale veterinario, il Presidente della Fnovi, ritiene che la mancanza di indicatori minimi abbia favorito "l’uscita dei professionisti più qualificati". Nella sua relazione, Penocchio ha osservato che l'aggregazione è "utile per fronteggiare la dinamica concorrenziale che tende all’espulsione dal mercato dei primi" e che "i tentativi di ripristinare le tariffe minime difficilmente avranno effetto". La concorrenza- ha spiegato- " è considerata un valore, non un nemico da ingabbiare".
L'approccio integrato nella filiera agro-alimentare. Competenze diverse, ma integrabili: agricole, sanitarie e ambientali potrebbero convergere su uno standard unico nazionale su cui far convergere le politiche. "Una grande occasione per la professione medico veterinaria che, per le sue intrinseche peculiarità, risulta essere indispensabile". Questa la direzione in base alla quale orientare la professione dei prossimi anni, in un orizzonte che - attraverso un nuovo sistema di valutazione del rischio, Classyfarm, consentirà la gestione dei dati coniugando benessere animale, biosicurezza, farmaco, alimentazione animale, e lesioni al macello.
Animali per fini scientifici- Non da ultimo, un capitolo dal titolo “Care vs cura” gli ha fornito lo spunto per ribadire che sono atti medici veterinario tutti gli interventi indirizzati sugli animali utilizzati a fini scientifici che pure hanno diritto ad essere curati da un medico veterinario.