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CONSIGLIO NAZIONALE FNOVI

Fnovi contro i supermercati della salute: rischio oligopolio

Fnovi contro i supermercati della salute: rischio oligopolio
"L’ossessione della sostenibilità ha ridotto i medici veterinari a burocrati". Per il  Presidente della FNOVI il futuro "è nella certificazione delle competenze".


Mentre il SSN, (“la più grande opera pubblica del Paese dal dopo guerra”), celebra i 40 anni, le pubbliche amministrazioni sono in preda alla "'ossessione della sostenibilità"
e la richiesta dello "sconto" sta minacciando la medicina veterinaria. Il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio ha parlato all'assemblea dei Presidenti degli Ordini veterinari provinciali, durante il lungo week- end romano che ha contestualmente ospitato i lavori della Veterinaria Europea (FVE).

Si deve alla "scelta del minimo” e alla pressante richiesta di “sconto” - ha detto Penocchio-  l'arrivo di figure tecniche (tecnico di igiene, tecnologo alimentare, bioteconologo) come pure dei "supermercati della salute, quelle  “corporates” contro le quali non c'è una contrarietà pregiudiziale, ma una "opposizione a che il capitale spinga ai margini la componente professionale".

Sì, dunque "a una veterinaria che possa contare su redditività e stabilità economica", ma "contrarietà a una veterinaria che diventa un supermercato della salute per inseguire obiettivi strettamente commerciali".  Secondo il Presidente Penocchio, il rischio da evitare è che ad  una "rete di presidi retti da professionisti" possa sostituirsi "un oligopolio di società di capitali a vocazione puramente commerciale".  Secondo Penocchio "con la creazione di cartelli e di posizioni dominanti, pochi soggetti potrebbero controllare gran parte delle strutture veterinarie italiane”.

La FNOVI "continuerà ad opporsi ai ‘fake degress', e vigilerà sull’introduzione di regole tecniche certificate delle professioni non ordinistiche, nella convinzione il futuro delle professioni intellettuali sia nella certificazione delle competenze". Fake degrees sono quelle lauree e quei titoli che " non hanno posto ne' in sanita' ne' sul mercato" ma che vengono ingannevolmente presentate come abilitanti ad una professione sanitaria."Sappiano questi laureati non medici che l’abuso di professione ha rilevanza penale"- dichiara Penocchio.

L'Assemblea dei Presidenti degli Ordini provinciali è stata richiamata ad un “albero di governo”, che mantenga in posizione di centralità il medico veterinario ad altre figure, avendo "capacità di lunghezza del pensiero". "Guardiamo lontano, ma molto più in là dei nostri piedi”- è stato il take home message finale.