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L'INTERVENTO

Tutti in città e in Francia mancano i veterinari per gli allevamenti

Tutti in città e in Francia mancano i veterinari per gli allevamenti
I Veterinari francesi " preferiscono esercitare in città e su cani e gatti". Il Presidente dell'Ordine Jacques Guérin: un problema che sta generando tensioni.

I laureati veterinari francesi non sono attratti dall'esercizio professionale in zootecnia e preferiscono esercitare in città la clinica del cane e del gatto. "Un problema" secondo
Jacques Guérin, presidente del Consiglio Nazionale dei Medici Veterinari di Francia., che al quotidiano Le Figaro, ha spiegato che non c'è ricambio generazionale nel settore degli animali da reddito, mentre continuano a crescere  (+ 4,1% in cinque anni) i veterinari dediti al settore degli animali da compagnia.

Questi ultimi erano il 69,6% dei veterinari francesi, nel 2016, corrispondenti a 12.632 praticanti. Al contrario, gli iscritti che esercitano negli animali produttori di alimenti in sono diminuiti del 2% in cinque anni, rappresentano il 22,2% della popolazione di veterinari iscritti nell'ordine nazionale, ovvero 4029 praticanti. "Questo genera delle tensioni in alcuni territori"- spiega il Presidente dell'ordine francese- e una carenza di collaboratori, praticanti o sostituti ad esempio in caso di maternità. Ci sono stati casi in cui si è dovuto ricorrere a Medici Veterinari dall'estero, in particolare dalla Spagna.

Un gap fra gli sbocchi settoriali della professione che non si giustifica con i dati economici: i veterinari degli allevamenti guadagnano più di quelli che esercitano in città, in parte perchè la concorrenza è meno forte e in parte grazie alla  vendita di medicinali, che può portare a guadagni fino a 75 mila euro l'anno contro i 50 mila dei loro colleghi in città

Soluzioni? A contrastare il deficit in zootecnia, sono state sviluppate iniziative in collaborazione con le università francesi: le visite in allevamento degli studenti hanno dato buoni risultati e qualcuno ha scelto di farne il proprio settore professionale. Anche se sono ancora pochi. Un'altra opzione, adottata per il momento da un territorio rurale circoscritto del Paese-  Corrèze- è stata la  medicina veterinaria a distanza. Anche se le nuove tecnologie e l'intelligenza artificiale sono oggetto di dibattito professionale: se siano cioè un rischio o una opportunità.

Non è la prima volta che il Presidente Guerin solleva il problema dello squilibrio fra settori professionali. Già nel 2017, all'uscita del primo Atlante demografico della professione veterinaria francese, Guerin aveva parlato di un problema da affrontare con urgenza: nell'arco di cinque anni, la professione rischia di non disporre più di veterinari per allevamenti.


Atlas de l’observatoire national démographique de la profession vétérinaire