La Provincia Autonoma di Trento ha deliberato un profilo che differisce "in modo sensibile" da quello istituito dal Ministero della Salute.
Il Comitato Centrale della FNOVI ha deliberato di ricorrere al TAR contro il regolamento di esecuzione della Legge Provinciale n. 7/2017 emanato dalla Provincia Autonoma di Trento. Ne dà notizia la stessa FNOVI, che considera "illegittima la previsione dell'istituzione di un elenco di “veterinari aziendali” gestito dalla ASL provinciale, anziché dalla FNOVI". Ma non solo.
La Provincia Autonoma di Trento definisce la figura del Veterinario Aziendale in modo difforme dal decreto ministeriale del 7 dicembre 2017. Violati i limiti della potestà legislativa riconosciuta alla Provincia Autonoma di Trento, secondo la FNOVI, a dispetto dell'intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni sul veterinario aziendale decretato dal Ministero della Salute. La stessa delibera regolamentare della Provincia è del 20 aprile 2018, quando era già in vigore il DM ministeriale. Le procedure di adesione sono state aperte fino al 25 maggio scorso.
I profili di criticità sono " immediatamente riconoscibili" secondo la FNOVI riferendosi ad attività da erogare "in una situazione di palese conflitto di interessi". le attività del Veterinario Aziendale trentino sono "per una parte pubbliche a carico dell’Azienda sanitaria locale (assistenza zooiatrica h 24, esecuzione di profilassi, prelievi per test diagnostici), e per una parte private (la consulenza aziendale del veterinario libero professionista non può e non deve essere “regolata” se non dal mercato).
Trento, approvato il regolamento sul veterinario aziendale
NOTIZIE PIU' LETTE
- Brucellosi e tubercolosi, MinSal: ulteriore tassello AHL
- Pronto il software del concordato preventivo biennale
- Veterinari ACN, emendamento per il passaggio alla dirigenza
- Brucellosi e tubercolosi: in vigore i nuovi programmi di eradicazione
- Dispositivi veterinari: adottate le prime linee guida
- Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della Prevenzione