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DECRETO IN SENATO

Perilli: adeguamento a GDPR non dia problemi o costi aggiuntivi

Perilli: adeguamento a GDPR non dia problemi o costi aggiuntivi
"Un quadro normativo di grande impatto per una vasta platea di aziende ed utenti". Proroga di tre mesi per l'adeguamento nazionale.

Per il Sen Gianluca Perilli ( M5S), relatore del decreto legislativo che adegua l'Italia alle norme europee sulla privacy è "essenziale" evitare che "una legislazione carente non produca problemi interpretativi e costi aggiuntivi, tanto più nell'epoca dell'economia digitale". Nella sua relazione in Senato, nella Commissione speciale per l'esame dei provvedimenti di Governo, Perilli ha messo in luce alcuni aspetti del provvedimento, a cominciare dalle scadenze temporali.

Delega scaduta, proroga di tre mesi- I termini per l'approvazione del decreto sono già scaduti. Il decreto legislativo avrebbe dovuto essere approvato dal Parlamento ieri, 21 maggio,  ma il termine  è stato prorogato di tre mesi ("fermo restando che il 25 maggio entra comunque in vigore il regolamento GDPR").
Quella del 17 maggio, in Senato,  è stata l'unica seduta d'esame del decreto presentato dal Governo Gentiloni il 21 marzo e trasmesso alle Camere il 10 maggio.

Semplificazioni per le per le piccole e medie imprese- E' previsto che il Garante promuova modalità semplificate di adempimento degli obblighi del titolare del trattamento dei dati personali, opzione confermata anche dal Presidente dell'Autorità Garante dei dei dati personali, Antonello Soro.

Il vecchio Codice non sparità del tutto- Lo decreto nazionale di adeguamento comporta "un ampio intervento" sul Codice in materia di protezione di dati personali (decreto legislativo n. 196 del 2003). Ma non sarà del tutto eliminato. Il relatore Perilli ha spiegato che "la parte più consistente delle modifiche riguarda l'abrogazione delle norme del Codice incompatibili o sovrapponibili a quelle del regolamento europeo". Gli altri interventi, sono invece finalizzati ad adattare il Codice alle disposizioni del Regolamento GDPR, che lascia spazi spazi di intervento ai legislatori nazionali.
"Quindi il Codice è destinato a svolgere, nella disciplina della protezione dei dati personali, una funzione complementare rispetto al regolamento europeo"- spiega Perilli.

Periodo transitorio e successivo riordino- Per garantire continuità, è previsto un periodo transitorio, che manterrà fermi i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, fino al loro  successivo riordino.

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Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)