Il caso dell'allevamento di Vergato (Bologna) era stato sollevato da Striscia La Notizia nel 2014.
Uccisione sistematica di cani sani ma non più utili all'allevamento: il veterinario che esercitava a Vergato è stato condannato a a due mesi e 20 giorni, con rito abbreviato, per uccisione di animale. A rendere nota la condanna del veterinario è la sezione bolognese di Oipa, associazione di guardie zoofile che si era costituita parte civile nel procedimento e che ora chiede all'Ordine di Bologna la radiazione dall'albo.
La vicenda era emersa il 15 dicembre 2014 con un servizio di Edoardo Stoppa: nel mirino un allevamento dedito alla riproduzione e alla vendita di cani corso, di molossoidi, di barboncini, bolognesi e volpini. Il veterinario, iscritto all'Ordine dei veterinari di Bologna – secondo l'accusa – si prestò a praticare massicce eutanasie su animali sani ma fuori dall'età riproduttiva o non conformi allo standard elevato di razza e quindi non più 'utili' al business. L'inchiesta appurò che vicino alla struttura c'era una sorta di fossa comune dove furono ritrovati molti resti di animali. A fine dicembre del 2014, l'allevamento venne sequestrato assieme agli oltre 100 esemplari che si trovavano all'interno.
Oltre al veterinario, finì indagato anche il titolare dell'allevamento, trovato morto un anno dopo l'avvio dell'indagine.(fonte: Il Resto del Carlino)
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