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PIANO VESUVIO

Canili in Zona Rossa, eutanasia se allontanamento 'non praticabile'

Canili in Zona Rossa, eutanasia se allontanamento 'non praticabile'
Non piace alle associazioni protezioniste il 'Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e in sicurezza alimentare'.


Motivo del contendere è la previsione di procedere, "a seconda dei casi",  alla eutanasia degli animali ( d'affezione e da reddito)  "per i quali risulti non praticabile l’allontanamento" nella cosiddetta Zona Rossa (23 comuni più tre aree del comune di Napoli: Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio). La valutazione compete all'Unità di crisi regionale. Il Manuale in questione è stato emanato a dicembre del 2016.

L'11 aprile scorso le associazioni nazionali di protezione animale (Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lndc Animal Protection, Leidaa e Oipa) hanno firmato una lettera congiunta indirizzata alla Regione Campania e al Ministero della Salute per richiedere un’urgente modifica del Manuale operativo regionale. La disposizione  additata come contraria alla legislazione nazionale e regionale in materia di tutela animale è contenuta, in particolare, al  punto 7.6.2  del  Manuale: "la previsione di eutanasia dei cani in zona rossa è del tutto contra legem, dunque ne chiediamo la immediata eliminazione", si legge nella lettera.

Nel Manuale si elencano le principali criticità che si possono verificare, in seguito a disastri naturali, fra le quali - oltre a "criticità nella catena logistica di trasporto e distribuzione di alimenti"- si annoverano il benessere animale, lo smaltimento carcasse animali morti; il trasporto di animali vivi e l'eutanasia di animali, sia da reddito che da compagnia (cani dei canili)

I cani in Zona Rossa-  I dati regionali sui cani di proprietà nei Comuni della Zona Rossa sono 38.482, mentre quelli ospitati dai canili sono 2.898.

L’alto numero di cani di proprietà presenti in Zona Rossa ha portato la Regione a considerare due ipotesi, la prima - considerata "poco probabile" è l'abbandono; la seconda ( "molto probabile") è la richiesta di non separarsi dal proprio cane. Il Manuale riconosce che "la separazione dal proprio cane può costituire un ulteriore trauma per chi è costretto ad abbandonare la casa ed il luogo in cui vive. E’ pertanto necessario prevedere la possibilità di portare con sé gli animali nei luoghi di destinazione".
Si prevedono quindi due fasi: una di pre-allarme per l'allontanamento spontaneo della popolazione e una seconda di allarme in cui l'allontamento dovrà essere ottemperato. In entrambi i casi i Comuni dovranno consentire e disporre le modalità di allontanamento con animali familiari al seguito.

Per quanto riguarda i cani dai canili, sempre in Zona Rossa, la Direzione di Comando e Controllo potrà disporre, a seconda dei casi, le seguenti procedure : -allontanamento dei cani dalla zona rossa e loro sistemazione in canili gemellati presenti in Regione Campania o altre regioni italiane
-adozione temporanea o definitiva dei cani
-eutanasia degli animali per i quali risulti non praticabile l’allontanamento.
La modalità di gemellaggio fra i canili in Zona Rossa e quelli che saranno scelti, "sarà oggetto di Intesa Istituzionale con Enti Pubblici ed Associazioni iscritte all’Albo regionale ai sensi della legge 16/2001 o Associazioni protezioniste riconosciute a livello nazionale". La collaborazione con le Associazioni protezioniste riconosciute " è indispensabile per favorire l’adozione temporanea o definitiva dei cani".

Intervento dei Medici Veterinari con evento in corso  in  Zona Gialla-  Sono 96 i Comuni (di cui 34 della provincia di Napoli, 40 di quella di Avellino, 21 di quella di Salerno e 1 della provincia di Benevento) non  considerati ad "alto rischio", essendo la Zona Gialla "caratterizzata da fenomenologie attenuate" ma comunque " non assenti".  In questa Zona è prevista l'adozione di "una strategia operativa variabile".
Nell'area della Zona Gialla coinvolta nell'evento, i Servizi veterinari devono : attivare Unità di crisi del Dipartimento di Prevenzione attivare Servizio Veterinario del distretto competente controllare tutti gli allevamenti per verifica danni e stato di salute degli animali decidere sul destino degli animali (macellazione, eutanasia, trasferimento in altra struttura, permanenza nella struttura nei locali non lesionati, avvio alla distruzione animali morti, etc.) fare fronte ad eventuali problemi di alimentazione, fornitura acqua e mungitura degli animali controllare tutti gli stabilimenti che producono e/o lavorano alimenti fornire indicazioni operative sull'utilizzo dei prodotti danneggiati nel rispetto delle regole di igiene Spostare la lavorazione in imprese situate al di fuori dell'area coinvolta dall'evento

Per le associazioni - per le quali il "Piano Vesuvio non contempla alcuna previsione di evacuazione degli animali dalla zona rossa", contrasterebbe anche con  le norme recentemente introdotte dal Decreto 1/2018, il nuovo Codice della Protezione Civile.