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Aviaria HPAI: misure prorogate, deroga per gli uccelli da richiamo

Aviaria HPAI: misure prorogate, deroga per gli uccelli da richiamo
Restano in vigore fino al 31 gennaio 2018 le misure di biosicurezza e di riduzione del rischio. Deroga condizionata per l'uso di uccelli da richiamo nell'attività venatoria.
Per contrastare l'influenza aviaria ad alta patogenicità, il Ministero della Salute ha prorogato le misure contenute nel dispositivo dirigenziale del 31 agosto. Si tratta di misure di riduzione del rischio e di biosicurezza rafforzate nonché sistemi di individuazione precoce dei rischi di trasmissione al pollame, attraverso i volatili selvatici, dei virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità sul territorio nazionale.

Il nuovo dispositivo dirigenziale, emanato il 30 ottobre, mantiene le predette misure anche alla luce della situazione epidemiologica venutasi a verificare sul territorio delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dopo la conferma della positività al virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N8 in allevamenti di tacchini da carne e galline ovaiole.

Viene inoltre disposta la proroga, fino al 31 gennaio 2018, del divieto di utilizzo di uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi e dei caradriformi fino alla chiusura della stagione venatoria.
In talune aree del territorio nazionale (Allegato IV) -alle condizioni previste da uno specifico protocollo operativo (Allegato V) - vengono previste deroghe al divieto di utilizzo nell’attività venatoria ai suddetti uccelli da richiamo.

Il nuovo provvedimentto ministeriale fa seguito alla Decisione di esecuzione (UE) n. 2017/263 della Commissione del 14 febbraio 2017, con la quale sono state riesaminate ed adeguate alla situazione epidemiologica attuale, le misure di cui alla decisione 2005/734/CE. La Direzione ministeriale richiama anche la dichiarazione dell’EFSA del 20 dicembre 2016 con la quale è stato affermato che la rigorosa applicazione delle misure di biosicurezza e di riduzione del rischio rappresentano il mezzo più efficace per prevenire la trasmissione dei virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità, sia del sottotipo H5 sia del sottotipo H7, direttamente o indirettamente, dai volatili selvatici ad aziende che detengono pollame e volatili in cattività.

La sorveglianza passiva dei volatili selvatici rappresenta il mezzo più efficace per l’individuazione precoce della presenza di virus influenzali ad alta patogenicità, tenuto conto che i volatili selvatici, in particolare gli uccelli acquatici, possono contribuire alla persistenza e alla diffusione dei virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità. E' ormai dimostrato che i migratori possono trasportare alcuni sierotipi, anche senza presentare segni della malattia, durante i loro spostamenti stagionali.

La maggior parte dei virus, che hanno interessato il settore avicolo commerciale, è stata introdotta negli allevamenti di pollame mediante contatto diretto o indiretto con uccelli selvatici; al momento non è possibile stabilire il rischio di ulteriore introduzione della malattia in relazione alla imminente prossima stagione migratoria.

pdfDISPOSITIVO_DIRIGENZIALE_30_OTTOBRE_2017.pdf120.91 KB