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RELAZIONE ANAC 2016

Sanità, Cantone: c'è grande attenzione sul settore

Sanità, Cantone: c'è grande attenzione sul settore
Raffaele Cantone cita Transparency International Italia: negli ultimi 5 anni si sarebbero verificati episodi corruttivi in più di 1 ASL su 3.
Nella sua relazione annuale al Parlamento il Presidente dell'ANAC ha riferito della "proficua collaborazione con il Ministero della salute e Agenas", con i quali  si sono individuate le aree più vulnerabili ad abusi e corruzione in sanità: gli appalti, i concorsi, l’accreditamento, la gestione dei proventi delle sperimentazioni cliniche, delle liste d’attesa e delle camere mortuarie.
L'attuazione di specifiche misure preventive, ha spiegato Raffaele Cantone, "sarà oggetto di un piano ispettivo ad hoc".

"Non criminalizzare ma preservare"-C'è "grande attenzione al settore della sanità"- fa notare Cantone che nella sua relazione cita il rapporto indipendente di  Transparency International Italia, intitolato “Curiamo la corruzione”.  L'attività dell'anticorruzione ha evidenziato Cantone è "un’attività volta non a criminalizzare ma a preservare un settore che ha grandi eccellenze e che consente a tutti l’accesso alle cure!" E a dimostrazione dell'efficacia virtuosa del processo anticorruttivo, il numero Uno dell'ANAC cita l'esempio di una ASL nella Regione Campania, "in cui la vigilanza si è svolta con una logica di accompagnamento verso il ripristino della legalità".

L'esempio della ASL Campana-Cantone spiega che "si è partiti da una verifica ispettiva effettuata a seguito di notizie relative a gravi illeciti commessi per favorire, fra l’altro, l’accreditamento di strutture sanitarie private carenti dei requisiti e pagamenti multipli di fatture, da cui era emersa l’inadeguatezza delle misure preventive adottate". Il commissario straordinario della ASL "ha accolto positivamente i rilievi - riferisce Cantone- e, con la collaborazione dei nostri uffici, ha adottato misure concrete e virtuose: in particolare, ha effettuato la rotazione dei direttori dei distretti, ha sostituito quasi tutti i componenti delle commissioni competenti al rilascio delle autorizzazioni e ha pubblicato sul proprio sito tutti gli atti di interesse pubblico.

Trasparenza della dirigenza sanitaria- La relazione riferisce di "un diverso regime di trasparenza per la dirigenza amministrativa in generale rispetto a quella sanitaria". Mentre per i dirigenti amministrativi sussiste l’obbligo di pubblicare anche le dichiarazioni concernenti la situazione patrimoniale, per la dirigenza sanitaria (direttori generali, direttori sanitari, direttori amministrativi e i responsabili di dipartimento e di strutture semplici e complesse), tale obbligo non è stato previsto.
L'ANAC ha quindi ritenuto necessario "equiparare gli obblighi per tutti i dirigenti". I dettagli sulle modalità applicative della nuova normativa sono stati forniti nelle linee guida dell’8 marzo 2017.poi impugnate al TAR Lazio. Pertanto, ricorda la relazione, l'ANAC ha sospeso l’efficacia dell'obbligo per tutti i dirigenti pubblici, compresi quelli del SSN, di indicare la situazione patrimoniale. L'obbligo è sospeso "fino alla definizione nel merito del giudizio o in attesa di un intervento legislativo chiarificatore".
Non si tratta solo di pubblicare i compensi (non è stato questo il contendere), ma di  tutte le altre forme di ricchezza che non vengono dalla busta paga: case di proprietà, automobili, titoli, azioni. L’obbligo, come per i politici, non riguarda solo il dirigente ma anche i congiunti (moglie, marito, figli e genitori), i quali possono rifiutarsi, ma con diniego motivato.

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Relazione annuale ANAC, 6 luglio 2017