Alle dichiarazioni riportate dalla stampa dell'Assessore all'Agricoltura della Lombardia replica l'On Cova: "Non ha letto la mia interrogazione". “A che gioco sta giocando l’onorevole Paolo Cova, quando deposita un’interrogazione a risposta scritta ai ministri Minniti e Lorenzin sulla questione, a suo dire, dei farmaci in nero usati nelle stalle? Siamo di fronte ad azioni gravi di terrorismo psicologico a danno degli allevatori”. A dirlo, da Pamplona dove si trova in missione per il progetto europeo Regal, è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava. “Se Cova ha degli elementi probatori certi, allora vada in procura e denunci quelli che violano le leggi, anziché fare interrogazioni parlamentari che servono solo a peggiorare l’immagine degli allevatori Lombardi e del Nord”.
E aggiunge: “Il Pd dica chiaramente con chi sta, se con Cova contro gli allevatori o dalla parte degli allevatori onesti – prosegue l’assessore lombardo Fava -. Nel secondo caso prenda le distanze dal proprio parlamentare, da sempre intento più a creare polveroni che a trovare soluzione ai tanti problemi che affliggono la zootecnia”. “Di tutto c’è bisogno – conclude Fava - tranne di gente che gioca una partita contro gli interessi del comparto zootecnico, probabilmente in cerca di facile visibilità, danneggiando ulteriormente un contesto già fortemente provato da campagne mediatiche a senso unico e dannose per i consumi e per la serenità dei consumatori. Questo terrorismo parlamentare deve finire”.
“Fava non vuole combattere il commercio dei farmaci in nero?”- Oggi, l'On Cova ha replicato: “Fava non ha nemmeno letto la mia interrogazione sui farmaci in nero e la dimostrazione è che confonde i controlli nelle stalle con quelli della distribuzione illecita dei farmaci. Forse teme che si facciano queste verifiche? Con le sue affermazioni sembrerebbe far capire di non voler combattere un fenomeno che è il vero danno degli allevatori onesti che rispettano la legge e dell’agricoltura italiana”.