L'Atto Senato n. 1345, recante «Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente» è stato approvato dal Senato.
Attualmente, il quadro normativo dei reati ambientali è prevalentemente contenuto nel Decreto Legislativo n. 152 del 2006, il cosiddetto «Codice dell'ambiente», che individua reati di pericolo astratto, in genere collegati al superamento di valori soglia e aventi per lo più carattere contravvenzionale.
Il Ddl sugli Ecoreati aggiunge nuove fattispecie delittuose, che vengono inserite in un apposito nuovo titolo del codice penale. Il provvedimento introduce in particolare i nuovi reati di inquinamento ambientale anche nei confronti della fauna selvatica (punito con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 100.000 euro), di disastro ambientale anche in danno di specie protette (reclusione da 5 a 15 anni), il traffico e l'abbandono di materiale radioattivo (reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro), il reato di impedimento al controllo (reclusione da 6 mesi a 3 anni).
Per chi collabora con le autorità, le pene previste possono essere diminuite (ravvedimento operoso). Il provvedimento obbliga tra l'altro il condannato al recupero e se possibile al ripristino dello stato dei luoghi.
Raddoppiano i termini di prescrizione del reato per i nuovi delitti e infine è introdotto nel codice dell'ambiente un procedimento per l'estinzione delle contravvenzioni legato all'adempimento da parte di chi inquina di una serie di prescrizioni nonché al pagamento di una somma di denaro.
Il Ddl inasprisce anche le pene previste per la violazione dell'articolo 727 bis del Codice Penale.
Fauna selvatica e specie protette nel Dl Ambiente
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